[11/05/2007] Parchi

Santuario dei cetacei, qualcosa si muove

PISA. L’incontro di Livorno sul Santuario dei cetacei merita qualche notazione perché dopo tanto – troppo - tempo si è avuta finalmente l’impressione che qualcosa si stia muovendo e nel senso giusto. Che a smuovere le acque – è il caso di dirlo - sia stata una iniziativa della Provincia di Livorno e della Regione toscana d’intesa con la Sardegna e soprattutto la Liguria molto attiva da tempo come ha ben documentato l’intervento di Ilaria Fasce, conferma ancora una volta che Roma da sola rimarrebbe fatalmente al palo.

A Livorno si è toccato con mano, infatti, che la messa a punto della proposta per l’osservatorio sui cetacei da istituire a Capoliveri non ha carattere – diciamo così - ‘locale’, ma ambisce giustamente e correttamente come hanno sottolineato i rappresentanti della nostra Regione Artusa, Fornaciari, Ventrella ma anche l’assessore all’ambiente della provincia di Livorno Marrocco e molti altri ad assumere un rilievo e quindi una corresponsabilità nazionale. La presenza dei ‘titolari’ del santuario e della Cabina di pilotaggio del ministero ha permesso quindi – come dicevamo - di passare dalle recriminazioni e dal solito palleggio di responsabilità alla definizione dei vari e diversi ruoli.

L’intervento di Montanaro del Ministero dell’ambiente ha delineato passaggi, scadenze, compiti sui quali finora c’era buio pesto. In questo quadro sicuramente confortante ha spiccato – credo sia una delle più significative novità - il riconoscimento – uso deliberatamente questo termine - del ruolo dei parchi e delle aree protette marino-costiere. Ha ragione Tozzi quando sostiene che i parchi possono fare la loro parte e risultare peraltro aiutati dalla spinta ‘internazionale’ del santuario.

Insomma il santuario deve poter far leva sui parchi e sulle aree protette e queste possono trarre a loro volta stimoli e spazi nuovi e qualificati alla propria iniziativa grazie al ruolo del santuario. La Liguria è stato ricordato ha un piano regionale ambientale- marino finalizzato a questa integrazione. Anche la Toscana con i suoi parchi e le sue aree protette marino costiere che dovranno avvalersi e ovviamente partecipare alla gestione dell’osservatorio di Capoliveri potrà concorrere validamente al decollo del santuario.

E ha ragione l’assessore Artusa a puntare su momenti di coinvolgimento sia delle istituzioni che di tutti gli altri soggetti interessati ( e sono moltissimi come abbiamo visto anche a Livorno). La proposta di un Forum regionale-nazionale periodico va in questa direzione e potrà sicuramente consentire di allargare la basi di quel piedistallo di cui il santuario ha indispensabile bisogno. Insomma una tappa importante, ma il giro è lungo e ci vuole molto fiato.

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