[11/05/2007] Energia

Il self service dell´energia

LIVORNO. «Bisogna chiedersi cosa sarà dell´umanità senza un´energia fossile abbondante e qual e´ il suo sostituto». Lo ha detto Carlo Rubbia parlando del rapporto fra energia e cambiamenti climatici a margine del G8-Unesco World Forum, in corso a Trieste. Rubbia ha fatto anche capire di non ritenere le energie alternative siano sufficienti minimizzando non solo, come già in passato, il contributo dell´eolico, ma anche quello del fotovoltaico: «Non credo che un po´ di fotovoltaico e un po´ di eolico possano rimpiazzare tutta l´enormità di energia che viene dai fossili».

Il premio Nobel non è convinto neppure che i rigassificatori possano essere utili alla causa, ritenendo che «non cambieremo i 26 miliardi di tonnellate di anidride carbonica che stiamo emettendo oggi in atmosfera. I rigassificatori non fanno che spostare il problema, che ha una dimensione ben più vasta, planetaria e che un singolo Paese non e´ in grado da solo di risolvere». Rubbia, dunque sembrerebbe così invocare quella governance mondiale che anche noi riteniamo l’unica strada possibile per affrontare in modo davvero efficace questa difficile situazione.

Quello che non si capisce è perché Rubbia, almeno stando a quanto si può leggere, non abbia parlato di risparmio energetico e di efficienza – che a livello sia locale sia globale avrebbero un impatto assai importante – e soprattutto cosa intenda quando dice che ‘bisogna chiedersi qual è il sostituto dell’energia fossile’. Qualcuno potrebbe anche leggerlo come un ritorno al suo amore scientifico passato (?), ovvero il nucleare.

Chi invece pare avere le idee piuttosto chiare – anche se di gran lunga diverse almeno da una parte significativa della maggioranza del Governo e dal presidente del Consiglio Romano Prodi - è Daniele Capezzone, presidente della commissione Attività produttive alla Camera e deputato della Rosa nel Pugno. Capezzone, infatti, partecipando alla tavola rotonda su ´´Liberalizzazione dei mercati energetici nell´Unione Europea´´ ha sostenuto non solo che occorre «un atteggiamento deciso di opposizione a chi dice no ai rigassificatori» ma anche che «per quanto riguarda il panorama delle fonti il nostro Paese e´ alimentato per l´80% da idrocarburi (con rilevanti conseguenze sulla bolletta petrolifera) mentre per gli altri paesi la situazione e´ diversa: essi vengono infatti alimentati anche da nucleare e carbone. Prescindere dal nucleare è impensabile per i prossimi 20-30 anni».

Insomma, anche per Capezzone vale quello che abbiamo detto riguardo alle conclusioni del rapporto dei 2500 scienziati dell’Ipcc: si cercano soluzioni immediate con la tecnologia che ancora non è disponibile.Ergo, o le soluzioni non sono immediate, o si pensa a soluzioni insostenibili.

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