[14/05/2007] Rifiuti

Acquisiti verdi, in arrivo un nuovo piano d´azione...

ROMA. «Il Green public procurement è lo strumento giusto per orientare la domanda pubblica verso beni e servizi migliori sotto il profilo ambientale, per modificare i modelli di produzione e di consumo e per incoraggiare gli investimenti nel campo dell’innovazione ambientale. La pubblica amministrazione è chiamata proprio a dare il suo esempio favorendo modelli di sviluppo sostenibile. A tale riguardo, come ministero dell’Ambiente abbiamo predisposto un piano d’azione sugli acquisti pubblici verdi che è in questo momento al parere della Conferenza unificata Stato-Regioni e che, fissando degli obiettivi generali nazionali, individua le azioni da realizzare e stabilisce le prescrizioni organizzative e metodologiche per tutti gli enti pubblici».

Così il sottosegretario all’Ambiente Gianni Piatti (nella foto) durante la manifestazione CremonaFiere, primo Forum italiano per lo sviluppo degli acquisti verdi.

«Politiche interministeriali coerenti – ha detto sempre Piatti - sono essenziali anche alla luce delle emergenze climatiche e ambientali di questi ultimi periodi». Nulla da eccepire sulle dichiarazioni di Piatti che ha assolutamente ragione a sostenere il Gpp. Il punto però è che bisogna passare il prima possibile dalle parole ai fatti. Gli acquisiti verdi sono obbligatori da anni per le pubbliche amministrazioni, ma come anche l’inchiesta in Toscana di greenreport ha dimostrato, quasi nessuno li fa. Neanche la carta riciclata negli uffici.

A corroborare questa che non è un’interpretazione, ma un’analisi oggettiva, è arrivato nei giorni scorsi anche il dossier proprio sul Gpp in Italia di Legambiente. Il quale sottolinea che nel nostro Paese: «lo sviluppo di un Piano strutturato in materia di Gpp fatica a trovare pieno svolgimento nella maggior parte delle pubbliche amministrazioni». Il primo problema, stando al dossier, sembra essere la scarsa informazione e la mancanza di dati precisi. In questo caso però un numero c’è, ed è migliore di tante parole: degli oltre 2mila comuni che hanno partecipato all’iniziativa ‘Comuni Ricicloni’, in 441 (il 22%) hanno risposto positivamente alla domanda sul Green public procurement, ma dopo ulteriori verifiche quelli che hanno effettivamente adottato un programma strutturato di Gpp sono scesi al 2,2%.La speranza dunque, è che questo piano d’azione incida davvero. Il problema non è porre obiettivi più ambiziosi, ma almeno far rispettare le leggi già vigenti da anni da parte delle amministrazioni pubbliche.

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