[16/05/2007] Acqua

Emergenza idrica, il dibattito in consiglio regionale

FIRENZE. Un intervento che ribadisce quanto in materia di emergenza idrica si debba usare maggiore rispetto, quello fatto dal consigliere di Alleanza Nazionale, presidente della commissione d’Inchiesta sulla raccolta differenziata dei rifiuti, che ha evidenziato come in Aula si dovrebbe arrivare senza dissidi nella stessa maggioranza. Per il consigliere, è infatti difficile essere credibili nei confronti dei cittadini se nel governo insistono dissapori. L’esponente di An ha quindi continuato sottolineando come l’emergenza sia tanto quando non piove che quando piove troppo e che fino ad oggi non si è fatto quello che si sarebbe potuto fare in termini di opere infrastrutturali, ma anzi accentuando la crisi dettata dall’emergenza atmosferica.

Il consigliere ha quindi sottolineato che non si può chiedere la collaborazione della minoranza quando l’approccio al grave problema idrico è superficiale. In questo senso l’esponente di An ha ribadito l’incapacità propositiva e progettuale della maggioranza che si propone di affrontare l’emergenza dando la colpa solo al clima. Di parere opposto la presidente del gruppo di Rifondazione comunista che nel suo intervento ha dato un giudizio positivo al lavoro svolto dalla commissione Territorio e ambiente così come dagli spunti scaturiti dal convegno sull’emergenza idrica svoltosi nell’Auditorium del Consiglio regionale lo scorso 14 maggio.

Per la presidente si può, in tempi stretti, migliorare una legge ed assumersi la responsabilità di rispondere ad una situazione di criticità. Piuttosto, per la consigliera, in un prossimo futuro sarebbe utile dare una valutazione più laica della Legge Galli e rimettere in equilibrio un sistema che è instabile. Affrontati dalla presidente anche le problematiche connesse alle perdite della risorsa idrica che nel concludere il suo intervento ha auspicato che dal prossimo mese di ottobre si possa lavorare seriamente perché la Toscana, anche negli anni futuri, possa uscire definitivamente da questo stato di emergenza. Per il consigliere dell’Udc, segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, la ‘crisi’ idrica non si può ridurre al solo snellimento delle procedure. Piuttosto sarebbe necessario conoscere quali interventi concreti sono stati predisposti in caso di emergenza.

A suo parere, la Regione dovrebbe attivarsi per uscire da uno stato di allarme continuo causato da perdite occulte e infrastrutture fatiscenti e svolgere quel ruolo di indirizzo e controllo che sino ad oggi non è stato espletato. Il consigliere ha quindi affrontato il ruolo della gestione del servizio che occorrerebbe verificare in termini di efficienza. Nel concludere il suo intervento ha ribadito quindi di non essere favorevole ad una liberalizzazione selvaggia, ma occorre rivedere il sistema della gestione nel suo complesso. Per il vicepresidente del gruppo Sdi, la Toscana ha assoluto bisogno di un provvedimento e nonostante una rielaborazione apportata al testo della legge, sarebbe auspicabile e doverosa una collaborazione tra maggioranza e opposizione. Secondo il vicepresidente, oggi è possibile parlare di interventi di adeguamento della rete grazie alle infrastrutture fatte nel passato. La colpa, semmai, è stata quella di non aver mantenuto tali opere.

Nel concludere il suo intervento, il consigliere ha dato pieno appoggio alla legge che a suo parere favorirà un superamento di ostacoli burocratici che troppo spesso impediscono interventi decisivi e ha chiesto all’assessore all’Ambiente e al presidente della commissione Territorio di riferire periodicamente al Consiglio sui provvedimenti che saranno portati avanti.

Per il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Marcheschi, invece, Il provvedimento approvato oggi in Consiglio sull’emergenza idrica segna il de profundis della politica della Sinistra nel settore dei servizi. Dopo 12 anni (sono del 1995) di vantata efficienza e velocità da parte di questa Sinistra nell’aver realizzato per primi il sistema degli Ato per la gestione del settore Idrico, ha aggiunto, oggi ne ammettiamo il fallimento.

Come centro destra, anche nell’ordine del giorno presentato, rilanciamo la proposta di creare un unico Ato con un gestore unico. Da domani – ha proseguito Marcheschi, i Toscani passeranno da uno stato di pulizia a quello di Polizia: la Regione tramite un regolamento prevede multe salate agli utenti che non risparmieranno l’acqua. Multe che saranno applicate dai virgili urbani, ma anche dal personale degli Ato, che si improvviseranno nei panni dei ‘vigilini ausiliari’. In poche parole, i cittadini saranno multati proprio da coloro che in questi anni avrebbero dovuto ridurre al minimo lo spreco dell’acqua. I Toscani, ha concluso, saranno sempre più poveri , ma da domani anche più sporchi!

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