[21/05/2007] Rifiuti

Riciclabilandia: ridurre i rifiuti si può

FIRENZE. Come ridurre di un terzo i rifiuti urbani della provincia di Firenze? Basterebbe la raccolta differenziata in ogni famiglia di poco più di un chilo di avanzi della tavola prodotti al giorno. Lo ricorda la Coldiretti Provinciale presentando la seconda tappa del progetto di educazione ambientale “Riciclabilandia” che si terrà domani a Pontassieve, in Piazza Vittorio Emanuele, e mercoledì a Pelago in Piazza Ghiberti.

«Il rapporto abitante-rifiuti urbani-sostanze biodegradabili è molto basso – spiega Raffaello Betti, direttore Coldiretti Provinciale - Mediamente ogni singolo abitante produce 533 chili di rifiuti urbani, mentre le sostanze biodegradabili trattate negli impianti di compostaggio sono pari a 37,9 chili a persona. Un dato che - precisa Betti - seppure è in crescita a livello nazionale del 40,5 % rispetto al 2000, dimostra quanto molto ci sia ancora da fare per diffondere la cultura della raccolta differenziata dei rifiuti. Riciclabilandia è un momento a cui la nostra organizzazione tiene particolarmente perché offre ai giovani delle scuole della provincia fiorentina la possibilità di cominciare a ragionare in un’ottica di differenziazione del rifiuto che sarà una delle sfide di oggi per il domani».

All’iniziativa verrà allestito un punto merende a base di pane e olio del Consorzio Olio Toscano - la famosa fett’unta - per aprire il dibattito sulla possibilità di produrre e utilizzare il compost in agricoltura. Il compost è il risultato della decomposizione dell´umificazione di un misto di materie organiche (come ad esempio residui di potatura, scarti di cucina, letame o liquame) da parte di macro e microrganismi in condizioni particolari - per preservare gli equilibri ambientali e conservare la fertilità dei terreni agrari.

Secondo le stime della Regione Toscana il compost di qualità (ovvero quello costituito solo da materiali di origine vegetale, raccolti separatamente) prodotto in Toscana da circa 10 impianti ammonta a circa 60 mila tonnellate all’anno mentre la raccolta differenziata di organico domestico, organico da grandi utenze e sfalci e potature è stata, nel 2006, di circa 300 mila tonnellate.

«La produzione e l’utilizzo di compost in agricoltura – spiega Betti - sono importanti per sopperire alla crescente carenza di sostanza organica (il 50% dei terreni italiani è ormai classificabile come povero di sostanza organica) oltre che per conservare la fertilità dei terreni agrari e preservare gli equilibri ambientali. Le condizioni per la diffusione del compost in agricoltura - conclude Betti - sono l´introduzione del sistema di rintracciabilità, l´indicazione in etichetta delle matrici utilizzate e dello stabilimento di provenienza, maggiori informazioni agronomiche in etichetta (in riferimento alle tipologie di impiego), l´introduzione di un marchio legato al sistema produttivo e la diffusione del sistema di certificazione di prodotto, e naturalmente, l’aiuto della politica che deve favorire questo tipo di fertilizzanti naturali».

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