[23/05/2007] Consumo

Deforestazione e legno illegale, spettacolare azione di Greenpeace a Salerno

LIVORNO. Nuova spettacolare iniziativa di Greenpeace stamani al Porto di Salerno contro la nave Andreas K. Il motivo è da ricercarsi nella stiva dove si trova legname tropicale destinato in gran parte ai produttori italiani. L’associazione ambientalista si batte infatti contro la spartizione e la distruzione delle foreste del Congo, le illegalità, i soprusi e i diritti violati. Foreste che, ricorda Greenpeace, ci proteggono dai cambiamenti climatici.

I gommoni di Greenpeace hanno permesso agli scalatori di arrampicarsi a bordo della Andreas K lungo le gru, dalle quali sono stati issati due enormi striscioni "Proteggiamo le foreste" e "No alla distruzione delle foreste primarie". Nel frattempo, una dozzina di attivisti si sono incatenati ai tronchi, bloccandone lo sbarco.

La Andreas K trasporta legno proveniente da compagnie che operano nelle foreste pluviali del Congo, come la Sodefor che parte del gruppo Nord-Sud Timber. Tra il 2002 e il 2003 questo gruppo industriale – un vero e proprio colosso del settore che ha sede in Lichtenstein e controlla 4,7 milioni di ettari di foresta nella RDC - ha riorganizzato l´assetto dei propri titoli di taglio, abbandonando aree di foresta ormai improduttive e ottenendo - con la collaborazione di alcuni funzionari ministeriali - nuove concessioni.

Quasi il 65 per cento delle aree forestali attualmente controllate dal gruppo – per una superficie totale pari a 3 milioni di ettari – si riferiscono a titolo concessi dopo il 2002 e cioè dopo l´entrata in vigore della moratoria introdotta dal Governo per vietare il rilascio di nuove concessioni di sfruttamento forestali.

Secondo un recente rapporto diffuso da Greenpeace, ben 107 titoli di taglio - pari a un´area di oltre 15 milioni di ettari di foresta - su un totale di 156 sono stati firmati dopo l´entrata in vigore della moratoria e perciò in palese violazione della legge. Molti di questi titoli si trovano all´interno di paesaggi forestali intatti o in altre aree di grande valore ambientale.

L´industria del legno – spiega Greenpeace - promette miracoli alle comunità locali: lavoro, scuole, ospedali. Ma in realtà fa solo i propri interessi. Le popolazioni locali vengono messe a tacere con dei contratti capestro e qualche contentino - sacchi di sale, zucchero, caffè - in perfetto stile coloniale.

Le foreste pluviali del bacino del Congo ospitano un´enorme biodiversità e rappresentano una risorsa essenziale per la difesa dai cambiamenti climatici. La distruzione delle sole foreste tropicali, infatti, è responsabile del 25 per cento delle emissione totali di anidride carbonica di origine umana.

“Accogliamo con soddisfazione le parole del Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio in merito alla legittimità della nostra azione, tesa alla tutela delle foreste” ha commentato Giuseppe Onufrio, Responsabile Campagne di Greenpeace Italia. “L’azione di oggi ha avuto il merito di riportare l’attenzione del pubblico su un tema, come quello dello sfruttamento intensivo delle foreste pluviali, che, purtroppo, manca spesso dalle agende della politica. Proteggere i polmoni verdi del pianeta” ha concluso Onufrio ”deve invece rappresentare un impegno comune e a lungo termine, come ha giustamente ricordato anche il Ministro. Ci aspettiamo ora un’azione concreta, coerente con quanto annunciato.”

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