[24/05/2007] Parchi

Avorio: la Lav chiede a Pecoraro Scanio di appoggiare la moratoria

LIVORNO. Secondo un sondaggio di Ipsos Mori, commissionato dall’International fund for animal welfare (Ifaw), il 72% degli italiani sono favorevoli all’introduzione di una moratoria internazionale di 20 anni sulla commercializzazione dell’avorio. La Lav prende subito la palla al balzo e, alla vigilia della la Conferenza intergovernativa Cites per la salvaguardia delle specie in via d’estinzione, che si terrà all’Aja dal 3 al 15 giugno, rivolge «un appello al ministro Pecoraro Scanio, affinché l’Italia, Paese il cui voto ha sempre avuto un peso rilevante nelle conferenze Cites, supporti il prolungamento della moratoria al commercio di avorio per altri 20 anni al fine di garantire una rinnovata volontà di protezione degli elefanti minacciati da bracconaggio. Il sondaggio conferma inequivocabilmente la posizione dei cittadini italiani in favore della moratoria e ci aspettiamo che l’Italia possa contribuire alla salvezza di migliaia di elefanti con un voto in favore della moratoria».

Sul tavolo dei negoziati Cites c’è la proposta del Kenya e Mali e sostenuta da altri Stati dell’Africa centro-orientale, di una moratoria internazionale di 20 anni sul commercio di avorio, il tempo necessario per garantire la riproduzione di una nuova generazione di elefanti.

«Il rischio da fronteggiare nel corso della Conferenza – spiega la Lav -, è che i risultati ottenuti in quasi due decenni di protezione degli elefanti, vengano vanificati se saranno accolte le richieste – avanzate da Sud Africa, Botswana e Namibia – di ottenere l’autorizzazione a mettere in commercio 60 tonnellate di avorio attualmente depositate in magazzini. Tale autorizzazione, se ottenuta, alimenterebbe di nuovo il commercio illegale dell’avorio e quindi il massacro di elefanti».

Secondo le stime degli animalisti ogni anno per l’avorio vengono uccisi circa 20 mila elefanti vengano sterminati ogni anno per alimentare il commercio illegale dell’avorio. La maggior parte di questo commercio finisce sui mercati illegali dell’Asia. Per l’Ifaw «oggi gli elefanti sono di fronte ad una nuova minaccia dovuta ai fiorenti mercati illegali incoraggiati dalle proposte di alcuni paesi Asiatici, tra cui il Giappone, di riaprire il commercio dell’avorio».

Ma anche «l’Italia è, purtroppo, fra i Paesi destinatari del fiorente mercato del commercio clandestino di avorio. – sottolinea Nadia Masutti della Lav –, e lo dimostrano i vari sequestri anche recentemente verificatisi, in particolare negli aeroporti di Bari-Palese e Brindisi-Casale. E non si tratta solo di prodotti lavorati ma anche di un vero e proprio mercato illecito di zanne destinate ad artigiani e antiquari: basti citare l’operazione del Cites-Noc del novembre scorso a Napoli che ha portato al sequestro di quattro zanne, del peso complessivo di circa 100 kg di avorio grezzo».

Torna all'archivio