[27/02/2006] Urbanistica

Porti turistici, superare l´anarchia, praticare la sostenibilità

PIOMBINO. Questo paese è arrivato buon ultimo a costruire strutture per la nautica da diporto, dopo la Spagna, la Grecia, la ex Jugoslavia, per non parlare della Francia da cui siamo in ritardo di decenni. E questo solo per parlare di Europa, perché con gli Usa siamo in un ritardo ancor maggiore. Ma non è che questo ritardo sia servito almeno per comprendere come evitare errori, come dotarsi di strutture moderne, funzionali, poco impattanti e quindi rispettose dell’ambiente e a costi contenuti. Il ritardo ha prodotto solo danni per il turimo nautico. Questo lo si è capito quando si sono avute spinte per soluzioni vecchie e appetite in quasi tutti i comuni della costa, a prescindere dalle caratteristiche, dai litorali pochi adatti, o peggio in situazioni che potevano provocare danni irreversibili.

La delicatezza delle scelte in questo settore dovrebbe consigliare molta prudenza, soprattutto da parte delle amministrazioni preposte al rilascio delle autorizzazioni, ma purtroppo quasi sempre non è così. Non lo è neppure in Toscana, dove tranne poche eccezioni le valutazioni e le scelte vengono ancora prese sotto la pressione delle amministrazioni coinvolte nella realizzazione o di coloro che sono i diretti interessati a queste realizzazioni, più che da un piano organico che stabilisca criteri generali, caratteristiche della costa, distanze minime da queste strutture.

Si sono tra l’altro attrezzati porti turistici costruiti con soldi pubblici, con investimenti irrisori rispetto a una struttura nuova, ma le tariffe sono quasi sempre alte come nei porti privati, che hanno sottratto uso pubblico a danno della nautica meno ricca.

Questo è accaduto all’Isola d’Elba o in Capraia, ma pure altrove, a Carrara o a Livorno. A San Vincenzo addirittura si stanno cacciando decine di diportisti della nautica minore, quella che una volta si definiva “popolare”, per costruire un porto turistico molto contestato dai cittadini sanvincenzini e che produrrà (come scritto dalla Sales che lo deve costruire) erosione alla sottostante spiaggia a sud del paese, sottraendo inoltre circa 800 metri di spiaggia bellissima al paese stesso.

A Piombino dopo aver distrutto uno dei golfetti più belli per realizzare un approdo parcheggio, ogni anno la residua spiaggia di Salivoli deve essere pesantemente ripulita da enormi massi di alghe per ricostruire la spiaggia in una costante fatica di Sisifo, e continue discussioni e ritardi.

In questi giorni sono stati presentati altri 4 progetti molto discutibili: se questi progetti dovessero essere accettati, avremmo tra Piombino e Punta Ala un porto ogni 5 chilometri. A fianco della diga del porto commerciale di Piombino, sono previsti due progetti e uno di questi avrebbe addirittura fondali attorno ai 15 metri (così si legge sui giornali), roba da far invidia al porto industriale di Livorno! Senza considerare la mancanza di spazi per parcheggi, con il già pesante e caotico traffico per l’imbraco sui traghetti.

Un altro progetto, nella zona della foce del Cornia, dovrebbe spingersi per 800 metri in mare, con tanto di chiesa, una specie di ospedale e tante altre amenità. Qui si promettono addirittura 3500 posti di lavoro in una specie di follia berlusconiana.

In questa situazione di anarchia progettuale, la Regione deve farsi carico di elaborare normative che impediscano queste assurde proliferazioni, norme che stabiliscano almeno che un comune che ottiene di fare una struttura non possa farne un’altra. O che tra una struttura e l’altra debba esserci una distanza di almeno 30 chilometri. E che tengano conto di altre caratteristiche che oggi non sono prese in seria considerazione, come quelle sopraccitate di un maggiore rispetto e tutela ambientale. Da questo punto di vista, vorremmo sapere in che rapporto stanno le dichiarazioni dell´assessore Conti, lette su greenreport, per le quali non si devono costruire porti sulle linee di spiaggia, con la realizzazione, proprio sull´arenile del Porto di S. Vincenzo.

* Vittore Rossi è consigliere circoscrizionale dei Verdi a Piombino

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