
[31/05/2007] Consumo
ROMA. Secondo il Opportunity or threat: The role of the European Union in the global wildlife trade” di Wwf-Traffic, «l’Unione Europea è in cima alla lista dei maggiori importatori di molte piante e animali selvatici - vivi, morti, in parti o prodotti derivati». Il commercio legale nell’Ue raggiungeva i 93 miliardi di euro nel 2005, si tratta soprattutto di caviale del Caspio, accessori in pelle di serpente, rettili rari, legno delle foreste tropicali del Sud-est asiatico.
Ma a preoccupare è soprattutto il commercio illegale: 7.000 spedizioni prive di regolare permesso, per un totale di oltre 3,5 milioni di esemplari compresi nella lista della Cites sono state confiscate dalle le autorità europee tra il 2003 e il 2004, tra il 2000 e il 2005 nell’Ue sono state introdotti 3,4 milioni di lucertole, 2,9 milioni di coccodrilli e 3,4 milioni di pelli di serpente, 300.000 serpenti vivi, 424 tonnellate di caviale di storione, nel solo 2004 l’Europa ha importato più di 10 milioni di metri cubi di legno da Africa, Sudamerica e Asia, per un valore di 1,2 miliardi di euro.
L’Italia è, dopo la Francia, la maggior importatrice di legno tropicale (282 milioni di euro) ma ogni anno arrivano anche 400 testuggini egiziane e 9000 medicinali cinesi derivati da rinoceronte, tigre, leopardo, cervo muschiato, pangolino, tartaruga marina, ippocampo, orchidee.
Ma il Wwf sottolinea anche che «un commercio legale e ben regolato può portare importanti benefici alle popolazioni, alle economie locali e alla stessa conservazione delle specie: le importazioni europee di lana di vigogna per esempio (uno dei più rari camelidi del sudamerica cacciato per il suo preziosisimo pelame), pari al 95% delle importazioni mondiali, rappresentano una significativa fonte di reddito per 700.000 persone nelle comunità povere delle Ande. Ma il commercio illegale compromette ogni equilibrio, sia economico che naturale, ed è una precisa responsabilità dell’Europa evitare che questo accada».
Il dossier arriva alla vigilia della Conferenza triennale delle Parti Cites che si terrà dal 3 al 15 giugno in Olanda per discutere eventuali i cambiamenti da apportare alla lista di specie protette e perfezionare il trattato e il sistema dei controlli. Wwf e Traffic «chiedono all’Ue di impegnarsi per garantire il commercio sostenibile di animali e piante, anche grazie a una politica di sostegno ai Paesi di provenienza da cui le specie e i prodotti derivati provengono».
Alla Conferenza Cites il Wwf appoggerà gli emendamenti che vogliono inserire nelle appendici nuove specie minacciate dalla pesca intensiva e dal sovrasfruttamento commerciale, alcune delle quali riguardano anche l’Italia: gli squali smeriglio e spinarolo, l’anguilla europea e il corallo rosso.