[05/06/2007] Parchi

La Lav attacca il sottosegretario verde Boco: «Sugli storni deriva filo-venatoria»

LIVORNO. Secondo la Lav «il governo italiano si appresta a presentare un´istanza, rivolta all’Unione Europea, per richiedere di inserire lo storno (sturnus vulgaris) tra le specie cacciabili, questo almeno stando alla risposta del sottosegretario per le politiche agricole, alimentari e forestali, onorevole Boco, ad un´interpellanza urgente formulata da Forza Italia. Il motivo che secondo il governo giustificherebbe tale richiesta, risiede nei presunti danni che lo storno arrecherebbe alle colture olivicole. Danni non quantificati nell´interpellanza, ma agitati come uno spauracchio, arrivando a sostenere che vi sono casi in cui raggiungono punte del 50% del prodotto!».

Per Massimo Vitturi, responsabile caccia e fauna selvatica della Lav «la strada imboccata dal ministro De Castro per bocca del sottosegretario verde Boco (Nella foto) è molto chiara e, calpestando quanto scritto a pagina 153 del programma elettorale del governo Prodi, non si discosta da quella percorsa dal Governo che l´ha preceduto. Cosa ne pensa il ministro verde dell´ambiente Pecoraro Scanio? La richiesta di inserire una specie protetta nella lista degli uccelli cacciabili, spiana la strada a una deriva filo-venatoria del governo in carica. Da oggi chiunque, agitando lo spauracchio dei danni all´agricoltura, potrebbe chiedere di aprire la caccia a specie protette dando il via ad una vera e propria deregulation venatoria».

L’attacco al verde Boco è diretto: «quando il sottosegretario afferma che lo storno è responsabile di procurare danni all´agricoltura, dimentica che lo stesso uccello è estremamente ghiotto della larva del bruco americano (Hyphantria cunea) responsabile, questo sì, di gravi danni alle colture e al verde pubblico. Lo storno è una specie protetta dalla normativa nazionale ed europea: queste prevedono che, in casi del genere, sia possibile provvedere al contenimento numerico degli animali, avvalendosi in prima istanza di metodi ecologici, ovvero incruenti. Naturalmente questa possibilità non viene menzionata nella risposta a firma dell´onorevole Boco. Stravolgendo la procedura, si vuole passare subito alle "vie di fatto", ovvero all´intervento armato ad opera dei cacciatori. Il rischio concreto - conclude la Lav - è che in futuro, per contenere i danni apportati dalle larve del bruco americano, non più contenute dalla predazione dello storno, assisteremo a un incremento dell´uso di fitofarmaci che poi troveremo inevitabilmente nel nostro cibo».

Ma cosa risponde il sottosegretario verde? «Non condivido l’inserimento dello storno – si legge sul suo sito internet - La linea del ministero sull’inserimento dello storno tra le specie cacciabili non solo non rappresenta la mia posizione, ma, anzi, é molto distante. Ho chiesto agli uffici del Mipaaf un chiarimento nonché gli ultimi verbali del comitato tecnico faunistico venatorio nazionale, che avrebbe chiesto al ministero di intervenire presso la Ue per inserire lo storno tra le specie cacciabili. Pertanto, tutti conoscono la mia posizione e quella dei verdi, che ha portato, all’interno del programma dell’Unione, un contributo fondamentale per contrastare la deregulation venatoria dell’ultimo governo Berlusconi. Invito le associazioni animaliste e ambientaliste a confrontarci insieme per evitare qualsiasi arretramento rispetto alle politiche di conservazione della fauna vigenti in Europa e in Italia».

Ma la Lav ricorda che l’Ue ha già avviato una procedura d´infrazione nei confronti dell’Italia per la violazione della normativa sulla caccia in deroga. «Se il Governo procederà su questa linea – ribadiscono gli animalisti - sarà inevitabile che il nostro Paese sarà messo nuovamente sul banco degli imputati, con conseguenze che ricadranno su tutti i cittadini, compresi gli agricoltori i cui interessi l´onorevole Boco sostiene di voler difendere».

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