[11/06/2007] Trasporti

La cattiva strada dei trasporti italiani

ROMA. Per il Wwf il trasporto in Italia è insostenibile e il confronto con il resto dell’Unione europea preoccupante: «c’è uno sbilanciamento a favore della gomma che non ha paragoni in Europa – si legge in una nota del Panda - nel settore delle merci l’autotrasporto ha superato il 66% contro una media europea del 44%, mentre la ferrovia l’11%, contro una media Ue del 23% e il cabotaggio il 18% circa, contro una media Ue del 24%; nel settore passeggeri l’uso mezzo privato su gomma raggiunge l’81% circa, contro una media europea di circa il 60%, mentre sui mezzi pubblici viaggia il 12% circa contro una media Ue del 35%».

Un insieme di scostamenti dalla media europea che si traduce in pesanti ricadute sulle emissioni di gas serra, tanto che il Wwf valuta che dal 1980 al 2000 «il solo traffico autostradale abbia contribuito con 66 milioni di tonnellate l’anno alle emissioni di CO2 e ricorda che il settore dei trasporti contribuisce per il 25% alle emissioni di gas serra», senza contare che «nel 2004 sono stati 5.625 i morti sulle strade e 316.630 i feriti e gli incidenti stradali sono responsabili de maggior numero di morti traumatiche nel nostro in Italia». Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità l’impatto del traffico sulla salute umana è forte e rappresenterebbe una buona quota di quel 20% della mortalità in Italia dovuto a cause ambientali che potrebbero essere prevenute. Per il Wwf «Un dato emerge su tutti: le polveri sottili, in particolare il pm10 (prodotto prevalentemente dal traffico), sono tra gli inquinanti più pericolosi per la salute degli abitanti delle grandi città, visto che proprio il pm 10 ha provocato tra il 2002 e il 2004 una media di 8.220 morti l’anno».

Per affrontare questi temi l’associazione ambientalista e Movitalia organizzano per il 12 giugno a Roma il convegno “Per non imboccare la cattiva strada – la rivoluzione possibile dei trasporti in Italia” che sarà anche l’occasione di un confronto con i ministri Bianchi e Pecoraro Scanio e gli onorevoli Donati e Realacci per presentare al governo ed alla maggioranza 6 requisiti per le prossime scelte governative per innovare la politica nazionale dei trasporti ed orientare le scelte infrastrutturali.

Secondo il Wwf, il Dpef 2008-2010 e l’Allegato infrastrutture dovrebbero 3 requisiti fondamentali: concertazione permanente tra i ministri delle infrastrutture, dei trasporti e dell’ambiente per superare le divisione delle deleghe ministeriali su queste materie; ridefinire le priorità infrastrutturali coerentemente con il l Piano generale della mobilità; le spese per nuove infrastrutture non devono sottrarre risorse all’adeguamento e potenziamento di quelle esistenti, e devono passare attraverso un esame rigoroso e pubblico del calcolo costi-benefici economico-finanziari, sociali e ambientali.

Torna all'archivio