[28/02/2006] Aria

Smog e Pm10, a rischio 57mila edifici storici

ROMA - Negli ultimi decenni, il patrimonio storico-artistico ha subito un forte degrado l’inquinamento atmosferico è una delle più importanti concause di tale processo. Per studiare gli effetti degli inquinanti e dei fattori ambientali sui beni di interesse storico-artistico all’aperto, da alcuni anni l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT) e l’Istituto Centrale per il Restauro collaborano per capire la correlazione tra il danno subito dal patrimonio culturale e concentrazione dei principali inquinanti atmosferici.

Oggi in un convegno a Roma si sta facendo la sintesi del lavoro svolto da APAT e ICR. Presentate le risultanze di uno studio sperimentale che hanno portato alla caratterizzazione del fenomeno dell’annerimento dei materiali lapidei: a Milano è peggio che a Roma. Lo studio Apat-Icr sulla Pinacoteca di Brera a Milano e alla Piramide Cestia a Roma, ha rilevato che a Milano in un anno l´annerimento è stato del 34% mentre a Roma del 2%.

Secondo Buttiglione da tenere sotto osservazione tutte le regioni, anche quelle dove si crede che l´inquinamento sia minore, come al Sud.
«Per Milano e la Lombardia – ha detto il ministro ai Beni Culturali Buttiglione – c´é un grido di allarme. Le condizioni di deterioramento fanno sì che nell´arco di 3 anni si annullano gli effetti degli interventi di restauro».

«La legislazione attualmente in vigore che fissa i limiti per gli inquinanti in atmosfera – ha detto il ministro dell’Ambiente Matteoli – è mirata solo alla tutela della salute umana e degli ecosistemi ma non è tarata sulla salute dei monumenti e non è detto che il rispetto dei limiti assicuri un´adeguata protezione al patrimonio storico».

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