[15/06/2007] Rifiuti

L’Africa orientale mette al bando i sacchetti di plastica

LIVORNO. La plastica è stata per i paesi poveri il segno dell’arrivo dell’Occidente, e i sacchetti di plastica sono stati accolti spesso come il segnale di un consumismo prossimo venturo. Poi hanno invaso il mercato, hanno sostituito i contenitori tradizionali e durevoli, sono cominciati a diventare un problema per l’ambiente.

Per questo il Sudafrica proibisce da tempo l’uso dei sacchetti di plastica, lo stesso fanno Taiwan, Pakistan, Bangladesh, e alcuni stati dell’India e il Nepal lo sta realizzando. Anche nella misteriosa ed ancora in gran parte primitiva Papua Nuova Giunea è stata lanciata la campagna ”Ban the Bag” (mettete al bando il sacchetto di plastica), dall’associazione Papua New Guinea Coastal Cleanup, che sta studiando insieme al governo delle isole le modalità di messa al bando dei sacchetti di plastica.

Ma il problema è arrivato anche nel cuore dell’Africa nera e per questo i governi di Kenya e Uganda hanno vietato in questi giorni l´importazione e l´uso di buste di plastica sottili e imposto una tassa del 120% su quelle più spesse. Provvedimenti che erano già stati approvati dai confinanti Ruanda e Tanzania, si crea così un blocco centro-orientale africano per fermare il disastro paesaggistico e ambientale prodotto dagli shoppers che vengono abbandonati lungo le strade e ostruiscono gli scarichi fognari e addirittura i corsi d’acqua.

In Kenya il divieto ha effetto immediato, mentre in Uganda partirà dal primo luglio, con una proroga fino al 30 settembre per i commercianti che potranno così smaltire le scorte.

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