[15/06/2007] Energia

Liberalizzazione energia, ora si può scegliere l´operatore più «rinnovabile»

LIVORNO. Dal 1° luglio famiglie e pmi potranno scegliere il proprio fornitore di energia elettrica, anche sulla base della propria sostenibilità ambientale. Oggi infatti il consiglio dei ministri ha approvato il decreto Bersani recependo così le raccomandazione dell’Unione europea di aprire il mercato alla concorrenza. Sarà quindi possibile cambiare il fornitore di energia elettrica, dal primo luglio, senza alcun costo di attivazione e senza nessuna variazione tecnica (per esempio non sarà necessario cambiare il contatori o modificare l’impianto elettrico). I clienti che vorranno cambiare operatore di riferimento non dovranno far altro che presentare una domanda al nuovo venditore di elettricità. Sarà quest’ultimo a occuparsi delle questioni burocratiche (disdetta del vecchio fornitore, trasmissione della lettura del contatore e attivazione del nuovo contratto di fornitura). Il cambio di venditore non implica costi o spese supplementari: sarà totalmente gratuita. Ma le novità sono importanti anche dal punto della sostenibilità.

Soddisfazione da parte del Wwf, secondo cui «le liberalizzazioni devono aiutare a tagliare la CO2, e quello di oggi è un significativo primo passo con la trasparenza in bolletta». In effetti uno dei passi fondamentali è che con il decreto finalmente viene garantito il diritto dei consumatori a conoscere il mix di approvvigionamento del proprio fornitore come previsto dalla normativa europea. Il decreto accoglie le richieste in tal senso avanzate di recente con una lettera al ministero dello Sviluppo economico ed Autorità per l’energia da WWF ed Altroconsumo. «I consumatori potranno scegliere in base alla responsabilità ambientale del proprio fornitore –ribadisce l’associazione ambientalista - ed il provvedimento apre alla possibilità di differenziare la fiscalità energetica in base alle emissioni di CO2 delle diverse fonti. Nei decreti attuativi, che diventano urgentissimi, bisogna garantire la correttezza dei dati sulle percentuali delle diverse fonti di energia (rinnovabili e non) che i singoli fornitori saranno chiamati ad esplicitare nella bolletta».

Ancora critici gli indicatori che accompagnano la liberalizzazione da un punto di vista tariffario e per questo il Wwf segnala che ad oggi, l’unico modo per risparmiare sulla bolletta elettrica rimane aumentare l’efficienza energetica della propria abitazione.

Anche in merito all’introduzione di una tariffa sociale per i meno abbienti risulta importante secondo il Wwf introdurre degli elementi che favoriscano l’efficienza energetica per quanti sono maggiormente esposti ai continui incrementi del costo dei combustibili fossili. «Non ha senso limitare la tariffa “sociale” ad uno sconto in bolletta, è molto più avanzato ed in linea con gli obiettivi energetico ambientali del paese, creare un meccanismo di promozione dell’efficienza energetica nelle abitazioni dei più bisognosi. Anche in questo caso i veri risparmi saranno garantiti dalla possibilità di consumare meno».

Opinione un po´ diversa da parte di Legambiente. «Ma Kyoto dov’è? - si chiede Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente - L’apertura del mercato elettrico può svolgere un ruolo fondamentale nel consentire all’Italia di adempiere agli obiettivi di riduzione dei gas serra fissati dalla Ue, solo se questa liberalizzazione punta realmente su efficienza e trasparenza. Risparmio premiato, piani tariffari e orari che incentivano l’efficienza energetica, energia prodotta da vere rinnovabili devono essere gli ingredienti fondamentali della ricetta, e le scelte del governo, per ora, non bastano».

L’associazione ambientalista apprezza soltanto l’indicazione in bolletta del mix energetico, cioè l´indicazione delle fonti da cui proviene l´energia, e la trasparenza delle bollette.
«Andrebbero premiati, però – dice Zanchini – i comportamenti virtuosi mentre c’è, qui, il rischio che si premi, al contrario, un maggior consumo, come avviene per la telefonia».
Legambiente ribadisce quindi le proprie richieste, già formulate in una lettera inviata a Prodi, da attuare prima dell’avvio della liberalizzazione del 1 luglio.

Risparmio premiato: per chi riduce i consumi domestici almeno del 10% rispetto all’anno precedente ci dovrebbe essere una tassazione ridotta per un anno di un ulteriore 10% nelle bollette.

Piani tariffari e orari per incentivare l’efficienza energetica: tariffe comprensibili che variano secondo gli orari di maggiore o minore domanda, per far utilizzare gli elettrodomestici nelle ore serali e nei fine settimana, ridurre la domanda di elettricità nelle ore di picco e diffondere l’abitudine ad un uso efficiente dell’energia.

Energia prodotta da vere fonti rinnovabili: con offerte di energia elettrica certificata da impianti eolici, solari, idroelettrici e da biomasse.

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