[01/03/2006] Urbanistica

San Vincenzo, Bertini replica al sindaco Biagi sull´ampliamento del porto

SAN VINCENZO (Livorno). «Affermare come ha fatto il sindaco che “la conformità del progetto esecutivo dell’ampliamento del porto alle prescrizioni di Via è solo una questione tecnica” è aberrante». Parole di Nicola Bertini (Forum del Centrosinistra per San Vincenzo) che risponde così al sindaco Michele Biagi.

«La Regione Toscana - continua Bertini - aveva subordinato la fattibilità dell’opera al rispetto di oltre trenta prescrizioni e raccomandazioni. I due organi preposti al controllo della conformità del progetto esecutivo (depositato da Sales) col definitivo (sottoposto a V.I.A.) e del rispetto delle raccomandazioni e prescrizioni sono Provincia ed ARPAT. A Loro spetta decidere se l’opera è conforme a quanto previsto e sottoposto a VIA o meno».

Per l´esponente del Forum di Centrosinistra «non è quindi affatto questione tecnica ma etica, amministrativa e politica aver scavalcato gli enti preposti al controllo ed aver consentito ad una ditta di operare in barba alle più elementari garanzie per la cittadinanza.
Come si può dare il via ai lavori senza attendere che gli organi preposti valutino il progetto? Chi ci dice che sono state rispettate le raccomandazioni e prescrizioni? Provincia e ARPAT cosa lo fanno a fare il controllo sul progetto esecutivo quando la diga è già costruita?».

Bertini prosegue ricordando che «il progetto esecutivo è gravemente difforme dal progetto definitivo e le prescrizioni sono state in massima parte eluse. Non su questioni di poco conto ma su dati che bastano ad inficiare in toto il progetto medesimo. Lo dicono i tecnici di Provincia e Arpat».

Ed ecco secondo Nicola Bertini quali sono le diffornmità:

• I materiali da utilizzare per la costruzione della diga sono difformi da quelli sottoposti a studio d’impatto ambientale (dovevano essere massi delle cave di San Carlo e non di Montorsi o Monte Valerio)

• E´ spuntato dal nulla un pennello a sud del porto che si protende in mare per 50-60m e che cambia completamente l’impatto dell’opera occupando altri 130m di spiaggia pubblica

• La stima dell’erosione è raddoppiata rispetto al progetto definitivo (da 3-5.000 a 5-10.000 mc annui)
• Non sono stati individuati siti per lo stoccaggio dei materiali provenienti da demolizioni o dragaggi.

L´opinione dell´esponente del Forum di Centrosinistra è quindi che «non si tratta di essere favorevoli al porto o meno. Di fronte ad un quadro così impietoso le istituzioni che dovrebbero garantire i cittadini e l’interesse pubblico da danni gravi ed irreversibili, avrebbero dovuto impedire l’avvio dei lavori e, ora, dovrebbero chiudere i cantieri immediatamente. Invece pare che le funzioni di controllo secondo il sindaco spettino solo al Comune o peggio solo a chi costruisce l’opera».

L´attacco a Biagi poi diventa duretto: «secondo quali studi Biagi abbia dedotto che l’impatto del futuro porto sarebbe persino inferiore all’attuale impatto, il sindaco non lo precisa e c’è un perché. Questo studio non esiste. Esiste la previsione di ripascimenti tali da dover impiegare per sempre 800 tir dalla portata di 30t ogni anno. Questo a carico dei contribuenti. Il milione di € che cita il sindaco non c’entra niente con il danno che si verificherà in seguito alla costruzione dell’opera.
Dunque il Comune incasserà 440.000€ con cui dovrà pagare il ripascimento e ciascuno di noi pagherà le multe dell’Asiu perché col conferimento in discarica dei 4400mc di sabbie dragate dal porto le percentuali di rifiuti riciclati crolleranno inevitabilmente. Ciò per 70 posti barca in più (ma quale nautica ma quale commercio!) e con lo sfratto degli attuali utenti. Le promesse di sistemare gli attuali utenti in uno specchio d’acqua non hanno consistenza e temo che il Sindaco lo sappia bene.
Se l’amministrazione volesse seriamente cautelarsi dovrebbe avvalersi dell’ART 6 del capitolato programma prestazionale e dichiarare decaduta la concessione. Sarebbe un atto di responsabilità amministrativa e politica. Il primo, nell’intero iter del porto».

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