[01/03/2006] Comunicati

«Che ambiente farà» si presenta a Montecitorio

ROMA. Sarà presentato domani, nella sala stampa della Camera dei Deputati, il libro «Che ambiente farà», scritto da Valerio Calzolaio (nella foto), parlamentare Ds e già sottosegretario all’ambiente del governo Prodi. Alla presentazione del volume, che sarà in edicola dal prossimo 11 marzo, parteciperanno numerosi parlamentari ed esponenti dell’Unione: Rosy Bindi, Fabio Mussi, Alfonso Pecoraro Scanio, Giorgio Ruffolo, Patrizia Sentinelli, Fabrizio Vigni.
Secondo l’autore del volume, «la riconversione ecologica è una discriminante del futuro italiano e fa una (bella) differenza fra centrosinistra e centrodestra. Già nei programmi elettorali». «Dieci anni fa – prosegue Calzolaio – quando Prodi vinse le elezioni e divenne per la prima volta Presidente del Consiglio, l’accordo di governo, il retroterra politico-sociale delle forze di maggioranza, l’andamento della campagna elettorale non garantirono la necessaria svolta per le politiche ambientali in Italia. Le tesi dell’Ulivo per la “nuova alleanza con la natura” non erano male, tuttavia troppo separate rispetto ad altri obiettivi e talora contraddittorie con altre tesi». «Nel 2006 – è la convinzione di Calzolaio – va meglio. Guardate il programma presentato dall’Unione. E guardate le politiche proposte in campo istituzionale, culturale, fiscale, occupazionale, industriale, agricolo, infrastrutturale, energetico “prima” dei capitoli dedicati dichiaratamente alla “nuova qualità ambientale”. Nei capitoli sulla giustizia si parla di "diritti dell´ambiente e diritto all´ambiente", introducendo l´obiettivo di integrare l´articolo 9 della Costituzione. Nei capitoli sulla politica estera si ribadisce la contrarietà alla privatizzazione ed all´uso non sostenibile delle risorse e di beni comuni. La premessa di tutti i capitoli sulla reazione al declino e sulla nuova economia si conclude con l´impegno ad adottare un indicatore complementare al Pil, che misuri la sostenibilità ambientale come espressamente anticipato e indicato in una specifica lettera aperta che inviammo a Prodi insieme a Fabio Mussi verso la metà di gennaio».

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