[18/06/2007] Urbanistica

Trivellazioni in Val di Noto, Legambiente: «Non abbasseremo la guardia»

LIVORNO. «La bellissima e importante attenzione suscitata dall’appello di Andrea Camilleri è stata maldestramente e furbescamente cancellata da una finta rinuncia, considerato che era già risaputo che non si può trivellare nelle vicinanze dei siti archeologici».

Così la pensano il senatore dell’Unione e direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante e il responsabile beni culturali di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna, in occasione della riapertura della Cattedrale di Noto.

Come noto, infatti, l’appello del noto scrittore ripreso un po’ da tutti i media sembrava aver fatto breccia in quanto la società petrolifera che voleva fare l’intervento in Val di Noto aveva dichiarato – l’annuncio era stato dato da Cuffaro – di aver rinunciato. In realtà la stessa società texana ha poi rettificato dicendo di aver rinunciato solo ad una parte (l’11% dove tra l’altro non avrebbe comunque potuto trivellare, ndr).

«Non tutti sanno – hanno aggiunto Ferrante e Zanna - che la particolarità di questo sito Unesco, che comprende tre province, Ragusa, Siracusa e Catania, e otto Comuni, è nella unicità del suo paesaggio. Di conseguenza non abbasseremo la guardia e continueremo a raccogliere le firme all’appello di Camilleri affinché la rinuncia alle trivellazioni da parte di tutte le compagnie sia totale. Perché il modello di sviluppo in quest’area deve essere legato ai valori culturali».

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