[21/06/2007] Comunicati

Tramvia fiorentina, Sgatti: «Quando i referendum servono a far perdere tutti»

FIRENZE. Ancora una volta siamo a registrare l´ennesima sconfitta della città su un tema fondamentale: la cultura della mobilità urbana. Mentre l´Amministrazione continua a non fornire dati rassicuranti sull´esecuzione a regola d´arte dell´opera il sig. Razzanelli e compagnia hanno ottenuto davvero un gran risultato: palesare i poteri forti degli interessi privati di una città che perde, ogni giorno, il senso del collettivo e preparare la strada all´ingovernabilità permanente della circolazione veicolare, con i conseguenti danni alla salute.

Complimenti, ha ragione il consigliere Pieri, che considera questa la madre di tutte le battaglie per mandare a casa il governo di centrosinistra: questo è l´obbiettivo, con buona pace di chi vuole arrivare al lavoro in orario e moversi tranquilllamente in città.
Per motivi "ideologici" la città ha già ingoiato pseudo giardini con il verde minimizzato, colate di cemento, edilizia di pessima fattura, improbabili piazze urbane, subirà l´affronto del progetto meno riuscito dell´architetto Isozaki e adesso... tenterà di progettare davvero il proprio immobilismo..veicolare per l´appunto!
Non è importante il risultato che otterrà questa consultazione popolare, chiunque uscirà vincitore non cancellerà la ferita culturale inferta da 13 mila "cittadini" che hanno ritenuto necessario, piuttosto che esprimersi sull´uso della città, sulle cementificazioni indiscriminate, sui diritti alla casa o alla qualità urbana, affermare di fatto la supremazia del proprio interesse personale, del presunto diritto allla sosta del proprio veicolo negando qualsiasi necessità alla mobilità collettiva...

Eravamo già molto preoccupati sulla gestione dell´opera da parte dell´Amministrazione, impegnanta da una parte a sostenere l´opera (con l´ombra dei soliti interessi politici) e dall´altra a rifutarsi ostinatamente a dare garanzie sulla qualità degli interventi, sull´impatto nei punti più delicati del percorso e sulla gestione e cantierizzazione dell´intera opera, rilasciando solo reazioni infastidite ai detrattori (che comunque pongono da tempo, tra le pieghe di un ostracismo cieco, anche questioni condivisibili e stimolanti.) e lasciando a noi la fastidiosa sensazione di essere davvero in pochi a credere realmente in un tale servizio pubblico.
La tramvia rimane l´unica via possibile ma non sarà la sola soluzione; funzionerà solo se farà sistema integrandosi con altri mezzi di trasporto e se sarà in grado di autogenerare se stessa fino al completamento di una rete fino a coverciano ed in oltrarno diventando contemporaneamente l´asse portante della riqualificazione delle aree che attraverserà : questa la sfida, il resto è solo sconfitta..

*presidente del circolo di Legambiente Firenze

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