[22/06/2007] Parchi

Area marina protetta della Meloria verso l’accordo. Amp dell’Arcipelago verso la confusione

LIVORNO. Si è tenuta oggi a Roma la conferenza unificata presso la presidenza del consiglio dei Ministri per i pareri sulla istituzione dell’Area marina protetta (Amp) delle Secche della Meloria, all’incontro hanno partecipato i rappresentanti del ministero dell’ambiente e della regione Toscana e l’assessore provinciale ai parchi, Anna Maria Marrocco.
La provincia ha evidenziato i problemi riguardanti la definizione della zona A (tutela integrale) e il mnistero si è detto disponibile a ridefinirne la localizzazione per consentire ai cittadini la fruizione della tratto di mare circostante la torre.
«Ulteriori adeguamenti - ha detto l’assessore Marrocco - potranno essere valutati nella fase di gestione, a cura dell’ente gestore, il parco di Migliarino-Massaciuccoli, con il contributo degli enti coinvolti».

Una posizione che sembra andare incontro anche alle osservazioni del Comune di Livorno, che chiede «una traslazione di circa 500 metri della perimetrazione (lato mare) della zona di tutela integrale delle Secche della Meloria» e che, pur condividendo la proposta di Amp, non ha partecipato all’incontro perché ritiene «che debba essere garantita ai diportisti la tradizionale fruizione e la possibilità di balneazione, naturalmente nel rispetto delle regole di tutela ambientale, che impone a tutti comportamenti adeguati».
Così il comune ha chiesto un «per meglio strutturare la proposta».

Il comune di Livorno precisa che da parte dell’amministrazione non c’è «nessun passo indietro rispetto al percorso avviato, che mira alla salvaguardia di una delle più importanti risorse ambientali, ma soltanto la ricerca di un maggiore equilibrio tra le molteplici esigenze, coniugando i diversi usi di questa area. Il prossimo incontro a Roma, già in programma per la metà di luglio, sarà l’occasione per formalizzare la proposta di spostamento della zona A, vale a dire della zona di riserva integrale, e per concludere l’istruttoria»

L’assessore provinciale Marrocco ha invece espresso grande soddisfazione per l’esito della riunione e per la disponibilità dimostrata dal Ministero, anche per l’apertura a valutare le richieste per quanto riguarda le attività di pesca marittima nell’area protetta.

E’ stata invece più burrascosa e confusa la riunione della Comunità del parco dell’Arcipelago toscano che doveva discutere dell’Amp delle isole toscane. Stefano Donati, il funzionario che segue l’istituzione dell’area marina protetta per conto del ministero dell’ambiente si è trovato davanti il solito quadro frammentato e litigioso dei comuni elbani (mentre Giglio ha già fatto una sua ipotesi di zonazione) che, in mancanza di capacità di proposte proprie, accusano il ministero di voler imporre la sua. Tutto questo nonostante l’iter sia partito nel 2003, la proposta venga dal ministro Matteoli nel 2005 e sia stata ripresentata da Pecoraro Scanio nel 2006.

Mentre i sindaci chiedono ancora tempo e accusano un attonito ministero, dall’Elba arriva una dichiarazione del segretario Ds di Portoferraio, Massimo Scelza che, a nome del nascente partito Democratico e quindi anche della Margherita, chiede di «rimettere in discussione il principio stesso delle amp, i cui limiti previsti dal ministero così come sono, risultano inaccettabili».

Scelza chiede al ministero di rivedere praticamente tutto, partendo dalle zonazioni, e lo accusa anche di voler fare un’Amp senza prima aver finanziato un intervento sugli scarichi a mare.
«Scelza evidentemente non sa – dicono a Legambiente - che gli scarichi a mare il ministero li ha già finanziati al tempo di Matteoli, sono i comuni elbani che non trovano il tempo di allacciare le condotte già posate a mare! E’ strano poi che scarichi e depuratori diventino essenziali se c’è da fare un’area marina protetta (che tra l’altro faciliterebbe la realizzazione di depuratori) ma non siano stati importanti quando ci sono stati progetti per costruire migliaia di metri cubi di seconde case che scaricano a mare. Ci chiediamo anche che fine abbia fatto il programma dell’Unione che parla della necessità e dei vantaggi di fare parchi ed Amp».

Ma per il nascente partito Democratico dell’Elba il ministero mette troppa fretta ed occorre un nuovo serio approfondimento della questione e un maggior confronto con il territorio.

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