[22/06/2007] Rifiuti

C´è compost e compost, ma c´è anche la Fos!

PIOMBINO (Livorno). Roberto Batistoni e Graziella Guglielmi della lista civica piombinese “per La Tua Città” intervengono sulla questione-compost, che nei giorni scorsi è stata ampiamente dibattuta in Toscana, dove a fronte di situazioni molto positive (tra le altre, per esempio, Siena ed Empoli) ci sono stati casi cui invece la qualità lascia a tal punto a desiderare da rendere inutilizzabile il compost prodotto.

A Piombino la situazione sembra piuttosto positiva: circa il 30% della raccolta differenziata dell’area Asiu è rappresentato da organico e sfalci (oltre 6 tonnellate) che diventano compost. Batistoni e Guglielmi però fanno notare che «si producono con il materiale raccolto in modo differenziato due tipi distinti: il compost verde che si dice venga commercializzato, e il compost di qualità che invece tranquillamente si afferma che viene buttato in discarica per coprire i rifiuti.

Dopo i casi di Massa Carrara e di Pisa, apparsi recentemente sulla stampa – concludono gli esponenti della lista civica - anche a Piombino si raccoglie separatamente il materiale organico ed il verde poi si butta in discarica insieme al compost grigio derivato dai rifiuti raccolti in maniera non differenziata».

Batistoni e Guglielmi ricordano che il territorio piombinese è ricco di cave che hanno previsto piani di ripristino che comportano anche la messa a dimora di piante: «perché allora il cosiddetto compost di qualità non viene usato per questo tipo di ripristini ambientali, sottraendolo così all’immissione in discarica con conseguente risparmio di cubature e di spazi e ottenendo un più lungo ciclo di vita della discarica stessa?».

La risposta arriva direttamente dal presidente dell’Asiu Murzi. «Non è assolutamente vero che il nostro compost finisce in discarica – spiega – noi lo utilizziamo per usi interni all’azienda, tra i quali per esempio c’è quello della bordura della discarica per la piantumazione di nuovi alberi. E questo è ben diverso dal gettarlo in discarica a mo’ di rifiuto». Murzi spiega anche che non è possibile utilizzare il loro compost per il ripristino ambientale delle cave «semplicemente perché il compost di qualità che produciamo è appena sufficiente per sopperire alle necessità interne dell’azienda: se non lo producessimo saremmo costretti ad andarlo a comprare in giro».

Dal nostro punto di vista osserviamo soltanto che tecnicamente compost verde e compost di qualità hanno lo stesso significato. Forse in questo caso si intendeva parlare della cosidetta Fos, cioé la frazione organica derivata dalla selezione dell´indifferenziato, che peraltro per legge non può essere messo nelle cave, ma deve essere messa in discarica e quindi può essere utilizzata per coprire gli altri rifiuti contribuendo a limitare le emissioni odorigene (ndr).

Torna all'archivio