[27/06/2007] Trasporti

Euromobility: il futuro è delle auto a metano. Ma i distributori non ci sono

LIVORNO. Secondo Ivo Allegrini, direttore dell´istituto inquinamento atmosferico del Cnr «i vantaggi di disponibilità, di prestazioni ambientali e di costo fanno del metano per autotrazione probabilmente l´unico candidato che può seriamente occupare una posizione di primo ordine nel processo ´ponte´ di riconversione da energie tradizionali a energie completamente pulite e quindi ad emissione nulla».

Questo il dato più rilevante emerso da uno studio presentato oggi al Senato dal titolo «Benefici ambientali del metano per autotrazione» condotto da Euromobility (Associazione mobility manager) e Cnr.

Punti di forza del metano «la convenienza di mercato afferma Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility - - e la diversificazione delle fonti energetiche, insieme ai vantaggi connessi alla riduzione delle sostanze inquinanti. Come emerge dalla simulazione con le vetture del trasporto pubblico di Torino, dove le emissioni medie al chilometro per veicolo medio «si riducono per tutti gli inquinanti, con valori più elevati per il PM10 (14,29%) e per gli ossidi di azoto (18,52%)».

Quello che Bertuccio e che in questo convegno non si dice sono invece i punti deboli del metano per autotrazione: la rete distributiva italiana è a chiazza di leopardo, spesso bisogna fare chilometri per trovare un distributore di metano e quando lo si trova bisogna stare attenti agli orari: per una vetusta e anacronistica normativa italiana infatti, nel nostro Paese non sono autorizzati i distributori self service di metano (come invece avviene da anni in Germania e in altri Paesi europei). Questo è il vero freno al diffondersi del metano per autotrazione. Dopo gli ecoincentivi per la riconversione a gas delle auto a benzina, il governo dovrebbe intervenire sulla rete di distribuzione, anche in considerazione del fatto che oggi il marchio automobilistico italiano per eccellenza, la fiat, è il leader europeo per offerta di mezzi bifuel metano + benzina.

In Italia, secondo i dati Aci del 2005 citati nello studio, i veicoli a metano ammontavano a 344.734 unità, vale a dire circa l´1% del totale del parco veicoli. Prevalgono nell´Italia nord-orientale (154.312 veicoli, pari al 2,33% della flotta presente in questa zona), segue l´Italia centrale con una percentuale di metano pari all´1,56 del totale. La zona nord-occidentale, pur presentando in assoluto un numero di veicoli superiore al resto d´Italia, registra una percentuale di presenza di veicoli a metano molto bassa (0,29%). In sette province italiane la presenza di veicoli a metano supera il 5%, mentre Macerata è la provincia più metanizzata con oltre il 10% di veicoli a metano sul totale del parco circolante.

E come mai Macerata sarebbe la provincia più metanizzata d’Italia? Ovvio, perché nel suo territorio ci sono 17 distributori di metano, chen è la più alta percentuale italiana rispetto alla popolazione residente. Così come non ci vuole poi molto a scoprire perché in Sardegna non si vende neppure una Punto a metano. Semplicemente perché in tutta l’isola non esiste un solo distributore. Mentre regioni come la Calabria, la Basilicata, il Molise e il Friuli Venezia Giulia hanno la fortuna di avere addirittura 3 impianti aperti ciascuna.

E infine per tornare al record maceratese: quanti sono i distributori di benzina rispetto ai tantissimi (cioè 17!) distributori di metano (che la notte sono chiusi)?

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