[28/06/2007] Comunicati

E intanto la Toscana esulta: almeno 3 anni consecutivi di crescita

FIRENZE. Di nuovi indicatori che tengano conto anche della sostenibilità neppure l’ombra. Nel corso della presentazione del rapporto Irpet sulla situazione economica toscana, con i dati del 2006 e le previsioni per il 2007 e il 2008 sono stati snocciolati i consueti numeri sul prodotto interno lordo della regione, che dopo un lungo periodo di stagnazione, torna a crescere su ritmi interessanti, trainata soprattutto dalla espansione delle esportazioni, oltre che dal buon andamento del turismo.

Il presidente della Regione Claudio Martini ha concluso i lavori del convegno che si è svolto oggi ponendo l’attenzione proprio sul fatto che da tempo non si verificava una crescita continua come quella che dovrebbe contraddistinto gli anni dal 2006 al 2008. «Va messa a frutto questa fase positiva che stiamo vivendo e che è il risultato di un’interazione tra pubblico e privato che se sarà potenziata permetterà alla Toscana di vincere la sua sfida». Martini ha anche auspicato «un maggiore contributo della spesa pubblica», anche se proprio in questi giorni il governatore della Toscana è impegnato a individuare dove tagliare la spesa pubblica della Regione, sacrificando enti meno o non più utili.

Il Pil 2007 all’1,7 e quello 2008 all’1,5 (ovviamente stimati) segnalano per i ricercatori dell’Irpet la vitalità del sistema, ma devono anche essere interpretati con molta cautela essendo ancora troppo breve il periodo in cui si sono manifestati, rispetto alla lunga fase di difficoltà che li aveva preceduti: «La componente di debolezza del sistema economico toscano – ha detto il presidente de3ll’Irpet Franco Gussoni – è rappresentata dal debito pubblico e dalla dipendenza dall’estero, in particolare per l’energia (ma nessun accenno è stato fatto al risparmio e all’efficienza energetica, ndr)».

Il presidente di Unioncamere Toscana Pierfrancesco Pacini ha invece sottolineato «il punto di svolta positivo nel forte incremento dato da industria e manifatturiero».

Per ascoltare “qualcosa di sostenibile” è stato necessario attendere l’intervento del direttore dell’Irpet Giovanni Andrea Cornia, che ha evidenziato come stia cominciando a delinearsi, seppur lentamente, un passaggio graduale verso l’alto contenuto tecnologico, che significa anche maggiore efficienza e competitività.

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