[29/06/2007] Parchi

Meno incendi, ma solo il 6% dei comuni rispetta le norme sulla prevenzione

GROSSETO. Il 64% dei comuni italiani non svolge un lavoro sufficiente per contrastare la piaga degli incendi boschivi e più di uno su tre non fa praticamente nulla per fermare i roghi. Appena il 24% dei comuni interessati dal fenomeno realizza il catasto, strumento fondamentale per fermare le speculazioni che spingono gli incendiari ad agire, e solo il 6% applica pienamente la legge 353 del 2000.

Sono questi alcuni dei dati di “Ecosistema Incendi 2007”, l’indagine presetata ieri al Centro di Educazione Ambientale del Baccinello, nel Comune di Scansano, dove è stato organizzato il convegno nazionale che presentava il Dossier che fotografa la reale situazione dei comuni italiani nella lotta agli incendi boschivi.

Per realizzare il dossier è stato inviato un questionario a tutti i 2.245 comuni italiani che nel biennio 2004/2005 hanno subito almeno un incendio con una superficie percorsa dal fuoco pari o superiore all’ettaro. Hanno risposto 339 amministrazioni comunali dal Nord al Sud del Paese, con domande relative alle azioni che i comuni sono tenuti a realizzare per contrastare il rischio incendi boschivi: il catasto delle aree percorse dal fuoco, un piano comunale contro gli incendi, campagne informative mirate, la manutenzione dei boschi e le reti di avvistamento.

In effetti allo sviluppo delle attività di spegnimento e di informazione realizzate in modo sempre più efficiente in tutta Italia, non corrisponde una crescita della prevenzione e della realizzazione dei catasti delle aree percorse dal fuoco. L’Italia quindi resta un Paese in piena emergenza, soprattutto per la drammatica situazione della Calabria e della Sicilia. Con quasi 2.000 roghi divampati nel 2006, circa un terzo di tutti gli incendi italiani, queste due regioni hanno visto rispettivamente il 63% e il 50% dei propri comuni interessati dai roghi. Mentre a livello nazionale è positivo il fatto dai 2.071 comuni aggrediti dalle fiamme nel 2003 (l’estate con le temperature più calde degli ultimi anni) si passa ai 1.355 dello scorso anno.

In particolare dall’analisi risulta che le campagne di sensibilizzazione realizzate dal Dipartimento della Protezione Civile, dal Corpo forestale dello Stato e dalle associazioni ambientaliste portano a un calo degli incendi dovuti a imprudenza.

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