[04/07/2007] Energia

Il Suv a idrogeno batte tutti i record, ma la commercializzazione è lontana

ROMA. Che il futuro del pianeta sia legato al vettore idrogeno è uno scenario che non trova l’unanimità dei consensi degli studiosi. Il più convinto di tutti, come noto, è Jeremy Rifkin; l’ultimo degli scettici è l’ideatore del KiteGen, Massimo Ippolito. La Regione Toscana, per fare un altro esempio, ha dato vita non molto fa al progetto Filiera idrogeno.

Pur non essendo una fonte energetica i lati positivi dell’idrogeno sono effettivamente notevoli soprattutto dal punto di vista delle emissioni. Se infatti viene prodotto da fonti come vento e solare, l’idrogeno non ha alcuna emissione di C02. Per questo il suo utilizzo per i mezzi di trasporto viene visto da molti come la migliore soluzione possibile. Per chi ci crede fermamente ma anche per gli scettici, arriva oggi una notizia piuttosto interessante: la General Motors ha stabilito un nuovo record con una vettura a idrogeno, ovvero quattrocentocinquanta chilometri con un solo pieno.

La vettura a celle a combustibili ha percorso autostrade e città americane. Si tratta di un Suv sul quale Gm sta lavorando da tempo. Con questo modello si fa un passo avanti notevole verso la commercializzazione di veicoli a fuel cell perché, aumentando l´autonomia, si supera uno dei grandi limiti delle automobili ad energia alternativa. La cosa importante è che l´idrogeno utilizzato per questa Chevrolet Sequel è stato prodotto in un centrale idroelettrica sulle cascate del Niagara e, quindi, da una fonte rinnovabile con la produzione del solo vapore acqueo come gas di scarico.

Passi avanti, quindi, verso la commercializzazione che non si sa ancora quando sarà e che costi avrà. Nel frattempo, però, c’è bisogno hic et nunc di una mobilità più sostenibile. Quindi in attesa delle auto a idrogeno o quelle comunque con i minori impatti possibile, è buona norma limitare l’uso della macchina all’indispensabile e usare i mezzi pubblici o le biciclette.

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