[04/07/2007] Rifiuti

Colmata di Bagnoli: il 12 a Piombino consiglio comunale aperto con Mascazzini

PIOMBINO. Il protocollo per il trasferimento a Piombino dei rifiuti della colmata di Bagnoli non sarà sicuramente firmato domani. Questa è una delle poche certezze (peraltro già conosciuta, a causa di una richiesta di rinvio arrivata direttamente dal ministero di Francesco Rutelli) sulla vicenda, che ieri ha visto la presenza a Roma del sindaco di Piombino Gianni Anselmi e dell’assessore all’ambiente Luciano Francardi, insieme al presidente dell’Autorità Portuale Guerrieri e all’assessore provinciale Annamaria Marrocco, che sono stati ricevuti nel tardo pomeriggio dal ministro Alfonso Pecoraro Scanio e dal direttore generale del ministero dell’Ambiente Gianfranco Mascazzini.

«E’ stata una conversazione molto utile – spiega il sindaco – il ministro ci ha garantito infatti massima trasparenza e informazione sulla questione, manifestando interesse per una risoluzione positiva e corretta, con le massime rassicurazioni dal punto di vista ambientale. Rimane aperta, ed è per noi questione decisiva, il problema dell’effettiva realizzazione del tratto mancante della SS 398 da Montegemoli fino al porto. Ai fini della sottoscrizione dell’accordo, infatti, è necessario che venga individuata con precisione la data di avvio dei lavori, con un cronoprogramma preciso, e l’integrale copertura finanziaria dell’opera. I tempi di progettazione e di realizzazione dovrebbero essere inoltre i più brevi possibile».

Il rinvio quindi servirà anche ad avviare la discussione in città «cercando di chiarire e di approfondire tutti gli aspetti – continua Anselmi - avvalendoci anche del supporto tecnico del ministero. A questo proposito sarà convocato su questo tema un consiglio comunale aperto giovedì 12 luglio, a cui parteciperà anche il direttore generale del ministero Gianfranco Mascazzini».

Il sindaco conclude ricordando che si va profilando «un vantaggio e una grande opportunità per il territorio, attraverso la valorizzazione del ruolo di Tap e l’importante accelerazione della 398. Una questione nazionale importante sulla quale sono implicati ben quattro ministeri e la presidenza del consiglio dei ministri e che, pur prestandosi a facili strumentalizzazioni, può costituire una leva di sviluppo collegata alla nostra vocazione produttiva e portuale».

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