[05/07/2007] Urbanistica

Da Montespertoli ad Ampugnano: deficit di programmazione e di confronto

LIVORNO. Un nuovo aeroporto ad Ampugnano, vicino Siena, al di fuori della programmazione regionale, ma come conseguenza di una esigenza del sistema economico e sociale senese e non solo senese.
Uno scontro sul prelievo e la reimmisisone in sottosuolo di Co2 a Montespertoli, con il parere di Via favorevole della giunta regionale e l’assoluta contrarietà del Comune.
Nuove dispute sul territorio toscano mentre il dibattito, aspro, a quanto si legge, sulla necessità o meno di enti territoriali quali le province, cioè più in generale su costi ed efficienza-efficacia della politica, continua.

I temi in discussione sono diversi ma appaiono aspetti di uno stesso problema, evidenza di un sistema politico-amministrativo che mostra limiti.

Sembra che la riforma del titolo quinto della Costituzione, avvenuta con la legge 3/2001 non abbia sortito effetti positivi, forse non ha definito con chiarezza competenze e responsabilità di ciascun livello politico-amministrativo, forse in Toscana la legislazione conseguente ha contribuito a scaricare sui comuni sempre più competenze e oneri gestionali, mentre in capo a province e regione sono rimaste competenze analoghe di governo e capacità di controllo.

Sembra insomma si sia creato un ingorgo dove tutti hanno qualcosa da dire, così si rischia un moto perpetuo di atti e pareri riferiti a competenze attestate che di fatto impediscono di assumere sollecite risposte.
La sensazione è che non si sia riusciti ad assegnare ad ogni livello politico-amministrativo in ragione della concreta fattispecie delle materie, degli oggetti del governo, le competenze di programmazione, pianificazione e gestione.

I casi di Montespertoli e Ampugnano non sono altro che uno dei frutti significativi di questo stato delle cose: illustrano deficit.
Per quanto riguarda il caso di Montespertoli di confronto e rapporto con una comunità locale che deve “sopportare” un intervento in qualche modo significativo, una comunità appare letteralmente svacalcata nel corso del processo amministrativo.

Per quanto riguarda Ampugnano sembra invece di essere di fronte a un significativo deficit di programmazione. Se l’oggetto aeroporto per dimensione e funzione è tipicamente oggetto della programmazione e pianificazione regionale, non si può pensare che ognuno faccia il proprio aeroporto (e ci sono altre cose che ogni comunità non può decidere autonomamente: i porti, le grandi infrastrutture, gli ospedali, etc.). Ma se a Siena e da Siena viene questa proposta, questa progettualità, appare lecito domandarsi se gli strumenti di pianificazione esistenti, in primis il Pit, abbiano forza, cogenza, siano chiari, facciano scelte.

In conclusione, tenuto conto per esempio delle vicende urbanistiche dell’ultimo anno, del dibattito aspro in materia di tutela del paesaggio che ci accompagna dalla scorsa estate, non è forse che ci debbano riconsiderare intepretazioni del titolo quinto della Costituzione? Non è che l’attuale sistema non sia pienamente coerente con i bisogni di governo e di decisione che la società moderna esprime? Se la legislazione regionale, per tanti apetti all’avanguardia e meritevole, presenta punti irrisolti che si concretizzano in una ferraginosità o difficoltà decisionale, ìn una multicompentenza decisionale che rischia di arenarsi nell’indecisione o nella decisionalità senza confronto, non è saggio domandarsi come migliorare?

Sono dubbi che affiorano seguendo le vicende di questa nostra regione, ci chiediamo pertanto se non debbano essere anche punti di una riflessione che attraversi la società toscana e in prima istanza le sue tante risorse culturali e professionali che oggi appaiono ai margini.

Torna all'archivio