[05/07/2007] Rifiuti

Di Rocca (Aamps): «Tia alta per colpa dell´evasione»

LIVORNO. «La Tia a Livorno è cara perché qui c’è un’altissima evasione ed elusione, inoltre la produzione procapite di rifiuti è la più alta in Toscana». Filippo Di Rocca, presidente di Aamps Livorno, interviene sulla denuncia fatta da CittadinanzAttiva sul costo dei rifiuti in Italia.

Cittadinanzattiva è un movimento di partecipazione civica, nato nel 1978 con il nome di movimento federativo democratico, che opera in Italia e in Europa per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori. Ieri ha reso noto il suo dossier dal titolo “Rifiuti a peso d’oro”, dove viene messo in risalto che la Toscana è la quarta regione dove il costo del servizio costa di più (prima Campania, seguita da Sicilia e Sardegna) e che Livorno è, tra i comuni capoluogo toscani, il primo della lista (321 euro di spesa media, più del doppio ad esempio di Siena, ferma a 153).

«L’evasione e l’elusione che si registra a Livorno – continua Di Rocca – è tale che solo nel 2006 è stato possibile recuperare 2 milioni di euro proprio di evasione che hanno permesso la riduzione della Tia stessa del 3% nel 2007. Riduzione che, grazie alla battaglia che l’azienda sta portando avanti, verrà fatta anche nel 2008 e nel 2009. Contiamo così in due anni di normalizzare la tariffa. Va da sé che chi si trova a trattare meno rifiuti spenda meno. Quindi, è vero che a Livorno la Tia è più alta, ma è colpa dell’evasione, dell’elusione e della quantità di rifiuti trattati».

C’è chi individua nel numero dei lavoratori una delle giustificazioni del caro-tia, ma Di Rocca respinge con forza questo argomento: «Non si può dare la colpa ai lavoratori dell’Aamps o alla dirigenza, perché se anche per assurdo licenziassimo 30 persone la Tia diminuirebbe di un punto. Non è qui il problema. Riteniamo, tra l’altro, che con la riduzione nel 2008 e quella più importante nel 2009, non saremo più in testa alla classifica. Va detto poi che siamo anche gli unici, dei sette capoluoghi di provincia toscani che hanno adottato la Tia, ad averla ridotta e pensiamo che quando tutti faranno il passaggio da Tarsu a Tia questa graduatoria cambierà molto». Per il presidente di Aamps c’è anche un ulteriore dato da considerare quando si leggono questi dati: «Con la Tarsu l’Iva il cittadino non la pagava, con la Tia sì e questo significa che con il passaggio da un all’altra c’è subito un aumento secco del 10%. Per quanto riguarda infine l’addizionale della provincia, dal mio punto di vista, la questione è come viene investito quel 4%: se lo investe nella raccolta differenziata, ad esempio, per me va bene».

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