[06/07/2007] Parchi

Invasione di meduse alle Baleari

LIVORNO. Le invasioni di meduse lungo le coste del Mediterraneo sono (o sembrano) sempre più frequenti, a volte con contraccolpi anche per il turismo balneare, ma quello documentato dai sommozzatori dell’associazione ambientalista Oceana, nelle acque del parco spagnolo di Cabrera, nelle isole Baleari, sembra davvero impressionante: migliaia di meduse della specie Pelagia noctiluca che vengono concentrate dalle correnti in zone di mare chiuse e nello stesso porto di Cabrera.

Attraverso l’uso di un robot sottomarino (Rov) Oceana ha anche potuto osservare grandi concentrazioni di meduse a 130 metri di profondità, nel Banco Emile Baudot, in mare aperto, circa 30 miglia a sud dell’arcipelago di Cabrera. L’Associazione ambientalista ha potuto verificare la presenza di concentrazioni di meduse anche al nord della Sicilia e nelle isole Eolie.

«Non si tratta di un problema locale – spiega il noto biologo Xavier Pastor, che dirige la spedizione di Oceana – piuttosto l’aumento della temperatura dell’acqua causata dal cambiamento climatico, l’eccessiva pesca e la cattura volontaria o accidentale dei predatori naturali delle meduse, sono tutti fattori che le hanno lasciate senza nemici. Dall’altro lato, la riduzione degli stocks dei piccoli pesci pelagici che entrano in lizza con le meduse per l’alimentazione, l’incremento della contaminazione da sostanze di origine agricola e delle acque residuali urbane che favoriscono la riproduzione del plancton, nonché la diminuzione dell’apporto di acqua dolce alla costa, si combinano per offrire alle meduse un ambiente che risulta particolarmente favorevole alla loro proliferazione. Solo se si affrontano in modo simultaneo tutti questi fattori sarà possibile far sì che, a medio termine, i meccanismi naturali riportino le popolazioni di meduse alle dimensioni alle quali eravamo abituati quando le stesse erano sotto controllo».

Per Pastor non esiste nessuna emergenza ambientale: «la presenza di meduse a Cabrera non mette in discussione la qualità delle sue acque, né la gestione delle stesse. Le meduse sono state trascinate a Cabrera come lo sono verso qualsiasi altra zona della costa. Di fatto, Cabrera, la cui biodiversità marina si trova in fase di recupero dopo essere stata dichiarata parco nazionale, si trova probabilmente in una situazione migliore rispetto a quella di altri luoghi della costa per cercare di contrastare in modo naturale la proliferazione di questi animali».

Torna all'archivio