[10/07/2007] Acqua

Chiara, fresca, dolce acqua...pubblica, o no

FIRENZE. Eccoci! Sono state consegnate stamattina al presidente della Camera Fausto Bertinotti le oltre 400.000 firme raccolte negli ultimi sei mesi per la campagna "Acqua Pubblica, ci metto la firma!". Il vasto ed eterogeneo Forum italiano dei movimenti per l’acqua, una cui delegazione è stata ricevuta a Montecitorio, attraverso la proposta di legge di iniziativa popolare chiede che il governo e la gestione della risorsa idrica tornino ad essere interamente pubblici.

Numerosi i dibattiti, i convegni, le assemblee, le carovane per l’acqua che si sono svolte nel corso del semestre e numerosi i successi del movimento. Ricordiamo tra tutti l’adesione alla campagna e alla legge di numerosi enti locali, il cambio di rotta dell’acquedotto del Monferrato che dopo aver sperimentato sulla "propria pelle" il grado di affidabilità e cura assicurato da parte di un gestore privato, è tornato ad una gestione interamente pubblica, affidata ad un consorzio fra 101 comuni ubicati nelle province di Alessandria, Asti e Torino, la vittoria nella “battaglia” di Siracusa, dove il Movimento per l’acqua pubblica riunito in sit-in permanente, ha raccolto firme senza sosta per 7 giorni complessivi (anche di notte), ed ha spiegato le sue ragioni inducendo l’Assemblea dei sindaci ha rigettare l’affidamento del servizio idrico a soggetti privati.

O ancora il ripensamento di alcuni membri di consigli di amministrazione che si stanno dimettendo da Spa come è avvenuto in Toscana, riconoscendo che l’acqua è un bene che deve essere gestito da soggetti interamente pubblici. Molto importante poi il via libera della Camera alla moratoria che blocca fino a nuova normativa l’affidamento del servizio idrico a soggetti privati, dove parte del merito è anche dovuto alla “pressione” che il Movimento ha saputo esercitare. La seconda fase della campagna non sarà più semplice della prima e il Forum per l’acqua pubblica ne è consapevole «nonostante la chiusura della raccolta firme la campagna andrà avanti sino all´approvazione della nostra proposta di legge per l´acqua pubblica, quale riconoscimento della volontà espressa attraverso la propria firma da centinaia di migliaia di cittadini».

Sono molti i messaggi lanciati attraverso la massiccia adesione alla campagna, segnali che devono essere recepiti dal mondo politico. Due su tutti li vogliamo ribadire: sono maturi i tempi per avere una normativa unica ed integrata per tutto il settore delle acque, comprese le minerali; i cittadini hanno confermato come la risorsa idrica sia un bene vitale, comune che ha un valore elevato, e che nonostante la sua complessità di gestione non possa essere affidato a “sistemi” di profitto.

Quindi le risorse economiche necessarie per ottenere servizi idrici di qualità, adeguati alle normative europee, da ottenere attraverso una manutenzione delle vecchie infrastrutture (opera pubblica necessaria) o la progettazione di nuove, devono scaturire dalla finanza pubblica e da tariffe adeguate che penalizzino soprattutto gli sprechi e gli abusi. Molti detrattori di queste proposte affermano che non si ottiene tutto dall’oggi al domani e che il processo è lento. Bene, incamminiamoci.

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