[10/07/2007] Energia

Il patto per il clima dei Verdi sbarca anche in Val di Cornia

PIOMBINO (Livorno). Il patto per il Clima che i Verdi avevano lanciato in occasione della conferenza nazionale di Genova del maggio scorso approda anche a Piombino: il 13 luglio infatti è in programma il Convegno-Tavola rotonda dal titolo “Il Patto per il Clima verso un Patto per la Val di Cornia”.

«Il Patto per il Clima è un impegno che proponiamo di sottoscrivere a tutti i cittadini che riconoscono la lotta ai cambiamenti climatici come una priorità nell’azione politica di ogni governo – spiega il portavoce Marco Chiarei - e che credono nell´importanza dei cambiamenti degli stili di vita individuali se vogliamo assicurare un futuro alle generazioni presenti e a quelle che verranno. Lo scopo è quindi ribadire la centralità della questione ecologica in Italia che dovrà avere un ruolo sempre più grande all´interno dei processi politici e decisionali».

Tra gli aspetti principali sarà sottolineata la necessità di modificare l’attuale modello di sviluppo economico e produttivo, responsabile dei cambiamenti climatici in atto, basato sull’uso del petrolio e più in generale delle fonti fossili, su un consumo senza limiti delle risorse naturali e del territorio che hanno generato nel pianeta povertà, squilibri, precarietà del lavoro, conflitti sociali e guerre.

«Il sottotitolo dell´iniziativa – continua Chiarei - ha l´obiettivo di trasporre questo impegno calandolo sulla specificità del nostro territorio. E´ chiaro infatti che anche i governi locali possono svolgere un´azione rilevante di contrasto ai cambiamenti climatici. Materie come energia, rifiuti, risorse naturali, pianificazione del territorio sono ambiti nei quali una politica ecologista può dare benefici all´ambiente e alle comunità locali in termini anche economici. ».

Ce n’è bisogno: il giorno prima di questo convegno si svolgerà il consiglio comunale aperto sull´ipotesi si trasferimento dei rifiuti siderurgici da Bagnoli (circa un milione di tonnellate di materiale identico a quello che produce ogni anno lo stabilimento della Lucchini).
E sempre a Piombino, senza neppure passare da una valutazione di impatto ambientale, sembra ormai certo che sorgerà una centrale a biomasse alimentata non da filiera corta, come raccomanda L´Ue e anche la Regione Toscana (senza peraltro poter porre vincoli almeno fino all’adozione del piano energetico), ma da olio di plama proveniente da piantagioni in aree tropicali, per far posto alle quali sono state disboscate intere foreste.

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