[12/07/2007] Energia

D’Angelis: “Si al distretto energetico proposto da Cispel”

FIRENZE. La politica industriale regionale passa dall’autoproduzione di energia e dalla nascita di un vero e proprio distretto energetico in grado di attivare ricerca, innovazione e produzione di impiantistica necessaria per le fonti rinnovabili: dalla geotermia al solare, dall’eolico alle biomasse all’idroelettrico. E’ assolutamente condivisibile la proposta di Alfredo De Girolamo, presidente di Cispel. E’ ormai l’ora di diversificare le fonti di produzione di energia con massicci investimenti nelle rinnovabili e anche nell’energia prodotta dai rifiuti con due o tre nuovi impianti di termovalorizzazione con accordi di area vasta o metropolitana, a partire da Case Passerini, e dal recupero di biogas da discarica. L’energia pulita apre scenari di difesa dell’ambiente, aumento di occupazione e ricerca importanti anche per l’impresa toscana, per l’intero sistema delle aziende di servizio pubblico e per i cittadini.

Siamo il fanalino di coda europeo in materia di energia rinnovabile e di politiche per il risparmio energetico e dovremo raggiungere il 25% di elettricità prodotta dalle rinnovabili entro il 2010. Se la sfida che attende l’Italia è molto ambiziosa, la Toscana può essere la Regione capofila dell’energia pulita. Il nostro obiettivo, previsto dal nuovo Piano energetico regionale che dovrà essere approvato con urgenza visto che sta subendo troppi ritardi, sarà importante e ambizioso: raggiungere il 50% di energia prodotta da fonti rinnovabili. Diversi fattori contribuiscono positivamente alla sfida, in primo luogo la risorsa geotermica di cui siamo monopolisti in Europa, che garantisce oggi il 24% del fabbisogno regionale”.

Iin Italia sono installati meno di 1500 megawatt eolici contro i 16000 della Germania e gli 8000 della Spagna. Abbiamo meno di un quarto dei pannelli solari dell´Austria. Per raggiungere gli obiettivi di Kyoto dovremo ridurre del 6,5% le emissioni di Co2 entro il 2012 ma, rispetto al 1990, le abbiamo aumentate del 13%. Purtroppo, i drammatici effetti dell’effetto serra costeranno a molte zone e ad alcune fasce costiere toscane in termini di ambiente e qualità della vita, di economia e benessere (turismo, agricoltura, pesca…) un prezzo troppo alto. E’ per questo che anche la Toscana dovrà produrre velocemente un salto di qualità all’insegna dell’investimento sull’efficienza e il risparmio energetico, sull’economia dell´idrogeno e sulle fonti rinnovabili.

*presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale.

Torna all'archivio