[16/07/2007] Energia

Terremoto in Giappone, incendio nella centrale nucleare di Kashiwazaki

LIVORNO. Alle 10:13 ora locale, le 3.13 in Italia, una violenta scossa di terremoto dell’intensità di 6,8 della scala Richter, seguito da una seconda di magnitudo 5,6, ha colpito la regione di Niigata, l’epicentro del sisma è stato rilevato a 60 km da Niigata ed a 10 chilometri di profondità sotto il mare. Le foto delle distruzioni verificatesi che giungono dal Giappone sono impressionanti, ma si tratta soprattutto di vecchie costruzioni in legno, e il terremoto ha provocato “solo” quattro vittime e trecento feriti, grazie alle rigide misure antisismiche che il Giappone ha adottato da molto tempo e ulteriormente rafforzato dopo gli ultimi devastanti terremoti che si sono verificati nella stessa Niigata ed a Kobe.

Il terremoto ha innescato un incendio in un reattore nucleare di Kashiwazaki, una delle tante centrali nucleari del Paese. Le fiamme si sono sviluppate nell’edificio dove avviene la trasformazione dell’energia, ma secondo le autorità ed i tecnici la fuoriuscita di materiale radioattivo è stata scongiurata grazie ai sistemi di sicurezza hanno spento automaticamente il reattore. Ma la cosa desta comunque preoccupazioni, visto che in Giappone si discute molto della recente scoperta di numerosi incidenti in centrali nucleari tenuti nascosti all’opinione pubblica.

La Tepco, l´autorità che gestisce la centrale atomica di Kashiwakazi-Kariwa, ha reso noto che il forte terremoto che ha causato una fuga di acqua contenente materiale radioattivo da uno dei reattori. Non vi sono ulteriori dettagli su danni a persone o all´ambiente.

Il Giappone, pur essendo uno dei Paesi a più alto rischio sismico e di tsunami del pianeta, è al terzo posto al mondo, dopo Usa e Francia, per il numero di centrali nucleari e prevede di aumentare la produzione di energia atomica dal 30 al 40% del fabbisogno energetico nazionale entro i prossimi 10 anni.
La regione di Niigata era già stata colpita nel 2004 da un terremoto della stessa magnitudo di quello odierno che provocò la morte di 65 persone e il ferimento di oltre 3mila.

Torna all'archivio