[16/07/2007] Urbanistica

Grandi opere grandi contestazioni

LIVORNO. Novanta sono i ricorsi pendenti al Tar contro le grandi opere e nessun annullamento degli atti di approvazione o del provvedimento di compatibilità ambientale è stato emanato.
Dall´entrata in vigore del sistema normativo (legge Obiettivo 443/2001) e relativo decreto delegato di attuazione (Dlgs 190/2002) su 82 progetti e studi di impatto ambientale esaminati, 74 grandi opere hanno ottenuto una Valutazione di impatto ambientale (Via) favorevole sia pur condizionata al rispetto di una serie di prescrizioni. Alle 74 vanno aggiunte alcune opere di competenza regionale o quelle non assoggettate al meccanismo della legge obiettivo perché in fase avanzata prima dell’entrata in vigore della legge.

I motivi di contestazione sono essenzialmente quattro: ridimensionamento delle competenze regionali, l’oggetto della Via cioè il progetto preliminare e non quello definitivo, la durata del procedimento, troppo breve per un’effettiva approfondita valutazione e la mancanza di pronuncia dei cittadini in caso di integrazioni e correzioni del progetto.
La procedura di Via a cui sono sottoposte le opere è in effetti una procedura semplificata, più snella rispetto a quella prevista dal Testo unico ambientale – e lascia invariate le disposizioni del Dlgs 190/02 attuativo della legge obiettivo.

Tutto ciò conferma la priorità che riveste per il Governo la “modernizzazione del paese” attraverso la realizzazione delle opere considerate strategiche per il rilancio delle attività produttive. L’individuazione è effettuata per mezzo di un programma predisposto dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti d’intesa con i ministri competenti e le regioni o province autonome interessate.
E poi inserito, previo parere del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) e della Conferenza unificata, nel documento di programmazione economica-finanziaria (Dpef) con l’indicazione dei relativi stanziamenti.

Nell’individuazione il Governo – si legge nella legge obiettivo - procede secondo finalità di riequilibrio socio-economico fra le aree del territorio nazionale in modo tale da garantire la sicurezza, il contenimento dei costi dell’approvigionamento energetico del Paese e l’adeguamento della strategia nazionale a quella comunitaria delle infrastrutture e della gestione dei servizi pubblici locali di difesa dell’ambiente.

Per tutte queste opere è la speciale Commissione statale a dare il proprio parere, più o meno favorevole alla valutazione di impatto ambientale. Infatti il soggetto che attraverso una gara è riuscito ad aggiudicarsi l’appalto deve predisporre una relazione sui metodi utilizzati per la Via e inviarla al ministero dell’ambiente che realizza l’istruttoria tecnica avvalendosi della Commissione speciale. Dopo di che il ministro dell’ambiente si pronuncia sulla compatibilità ambientale dell’opera. La pronuncia viene poi adottata dal Cipe che emette il provvedimento contestualmente all’approvazione del progetto preliminare. Nel caso in cui il ministro dell’ambiente non dia il suo assenso al provvedimento di Via la decisione è demandata al Consiglio dei ministri.

Alla Commissione speciale spetta poi il compito di verificare che il progetto definitivo venga predisposto in osservanza delle prescrizioni. Se il progetto definitivo è sensibilmente diverso è necessario – secondo la normativa – riattivare l’itera procedura e provvedere all’aggiornamento dello studio di impatto ambientale. Se invece durante la realizzazione dell’opera la speciale commissione accerta la violazione delle prescrizioni, è prevista la sospensione dei lavori e l’obbligo di ripristino della situazione ambientale a spese del responsabile nonché il possibile risarcimento del danno ambientale.

Una tale procedura fa si che il provvedimento di compatibilità ambientale sia sempre condizionato alla osservanza delle prescrizioni al momento della presentazione del progetto definitivo. Fa nascere, inoltre alcuni dubbi in merito alla carenza della documentazione presentata la quale non sarebbe stata degna di una valutazione favorevole.

Intanto domani, in una conferenza stampa appositamente convocata, il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Alfonso Pecoraro Scanio presenterà un nuovo sito internet istituzionale sulla Valutazione d’impatto ambientale.

«Per garantire il massimo livello di trasparenza e partecipazione, il ministero dell’ambiente ha deciso di rendere disponibili on line – si legge in una nota del ministero - tutta la documentazione e i progetti relativi alla opere soggette a Valutazione d’Impatto Ambientale. Tutti potranno consultare tale documentazione, inviare le osservazioni, conoscere lo stato di avanzamento della valutazione e l’esito delle procedure».

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