[18/07/2007] Urbanistica

Bandiera nera al paese di Di Pietro

LIVORNO. Sembra molto calda l’estate di Goletta Verde: se nel Tirreno hanno fatto rumore la bandiera nera consegnata al sindaco di San Vincenzo e le polemiche ed i blitz elbani, sull’Adriatico non poteva non provocare un vero e proprio botto la bandiera nera assegnata a Montenero di Bisacce, il comune molisano che ha dato i natali al ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro, che qui ha il suo zoccolo duro elettorale. E il vessillo dei pirati del mare è stato assegnato proprio per un’infrastruttura: un porto turistico a ridosso della foce del Trigno. Sito d’importanza comunitaria, ad appena 200 metri dal porto di San Salvo, anche questo in costruzione. Il “premiato” il sindaco di Montenero di Bisaccia, che non l’ha presa molto bene ed ha replicato con contraccuse feroci in una vivace conferenza stampa, contestando l’assegnazione della bandiera nera di Goletta Verde.

Per il sindaco, sostenuto dal presidente della provincia D’Ascanio e dal consigliere provinciale Di Pietro, Legambiente avrebbe assegnato il poco ambito riconoscimento al comune per la loro contrarietà all’impianto eolico off-shore sul quale anche il ministro Antonio Di Pietro aveva posto il veto. Accuse che Legambiente Molise respinge sdegnata: «tutto questo ci sembra ridicolo innanzitutto perché il sindaco, sebbene esprima un suo parere personale, non è il soggetto a cui compete esprimere un parere sulla realizzazione del parco eolico. Né il presidente della provincia può parlare di progetti che distruggono la costa, nel caso dell’eolico a mare, e di opportunità di sviluppo sostenibile nel caso del porto turistico. Sanno bene costoro che così non è, e gli studi scientifici a disposizione, hanno evidenziato come l’erosione costiera e la conseguente perdita di habitat particolarmente delicati, sono il frutto della cementificazione selvaggia della costa molisana di competenza della provincia di Campobasso».

A sostenere i molisani scende in campo anche il responsabile nazionale aree protette di Legambiente: «il sindaco di Montenero di Bisaccia fa finta di non capire i motivi dell’assegnazione della bandiera nera alla sua amministrazione – dice Antonio Nicoletti - che sono chiari, fondati e comprensibili. Non avendo argomenti sufficienti per giustificare il folle progetto di realizzare un inutile porto turistico, pensa bene di attaccare Legambiente utilizzando argomenti che non conosce bene e maneggia in maniera politicamente sgrammaticata. D’Ascenzo è un falso difensore delle dune e un vero complice dell’aggressione selvaggia che si vuole compiere sulla costa molisana. Forse è vero – conclude provocatoriamente Nicoletti – ci siamo sbagliati, la bandiera nera non deve essere assegnata solo al sindaco ma anche al presidente della provincia di Campobasso per accertata complicità in progetti che deturpano la costa».

Per Legambiente il progetto peggiorerebbe la già instabile situazione delle spiagge molisane, che secondo il Cnr sono in erosione per il 91%, ed in gran parte questo è dovuto proprio alla costruzione di porti che bloccano il flusso sedimentario lungo la riva. In 70 km di costa tra Pescara e il Trigno si contano già 4 porti per 2431 posti barca, «cioè circa 35 posti barca per km, la media italiana è di 14,5 posti barca per km – sottolinea Legambiente - Una volta ultimati i due porti la ricettività turistica portuale sfiorerà nel tratto di costa interessato i 44 posti barca per km. Se poi si dovessero realizzare i progetti di costruzione di altri tre porti turistici (Francavilla, S. Vito e Vasto) arriveremmo in questo tratto ad una capacità ricettiva di 57 posti barca per km. Considerando infine anche i progetti per la realizzazione dei porti turistici di Rocca S. Giovanni e Casalbordino avremo che, degli 11 comuni costieri fra il Pescara e il Trigno, 10 hanno un porto turistico già realizzato, o in costruzione, o in progettazione».

«Il giudizio negativo sul progetto che ha espresso Goletta Verde, come si può leggere dalla motivazione, – aggiunge Mariassunta Libertucci, coordinatrice di Legambiente Molise – non è una ripicca ma argomenti concreti, ai quali il sindaco è incapace di replicare. Legambiente è coerentemente impegnata a difendere le dune e la costa molisana, e ogni tentativo di mistificare la realtà è un esercizio inutile. Se l’amministrazione ha tutte le carte in regola può stare tranquilla, per conto nostro esprimiamo seri dubbi sull’utilità dell’opera e sull’iter autorizzativo seguito e su questo abbiamo chiesto un parere al ministero dell’ambiente e ci apprestiamo a informare la Commissione Europea sulla devastazione del Sito di importanza comunitaria alla foce del Trigno». Chissà cosa ne pensa il ministro Di Pietro che proprio oggi era a Bruxelles per presentare le sue grandi opere e chiedere finanziamenti?

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