[26/07/2007] Acqua

Acqua, Baggiani: «Non ci sono indicatori che misurino efficacia ed efficienza del servizio»

FIRENZE. E´ stato presentato ieri il rapporto Blue Book 2007 sullo stato del servizio idrico integrato, curato da Utilitatis e da Anea. E’ seguito poi un dibattito che ha visto, tra gli altri, gli interventi di Lars Anwandter (Bei), Roberto Passino (presidente Comitato vigilanza sull´uso delle risorse idriche), Mauro D´Ascenzi (presidente aggiunto Federutility), Sergio Gentili (commissione Ambiente Territorio della Camera), Gianni Piatti (sottosegretario all´ambiente).

Abbiamo chiesto a Luciano Baggiani, presidente Anea, di riferirci quanto emerso dal dibattito specialmente in merito alle risorse da trovare per sostenere gli investimenti necessari per l’adeguamento infrastrutturale.

«L’analisi dei dati - introduce Baggiani - ci dice chiaramente che il sistema infrastrutturale è inadeguato e che le risorse pubbliche previste, circa 7 miliardi di euro, non sono sufficienti rispetto a quelle necessarie, oltre 60 miliardi».

Quindi?
«Quindi sono emerse due posizioni: quella di Anea, che ho riportato nella mia relazione, che pone un problema di sostenibilità della tariffa e che apre una discussione in merito. Quella dei gestori, di Federutility, che devo dire non da soli, sostengono che rispetto a molti Paesi europei la tariffa è troppo bassa e quindi si può aumentare ancora per sostenere gli investimenti. E migliorare la remunerazione del servizio aggiungo io».

Il vostro rapporto, pur importante, fornisce dati quantitativi mentre non emerge un dato fondamentale: la qualità del servizio, svolta dal soggetto gestore e degli interventi infrastrutturali, in base ad una analisi costi-benefici su tutela della risorsa, dell’ambiente e naturalmente del servizio ai cittadini.
«Mi fa piacere che abbia posto questa domanda. Questo è il vero tema centrale del dibattito ed è stato il passaggio più importante della mia relazione. Non ci sono indicatori che misurino efficacia ed efficienza del servizio. Non ci sono strumenti per valutare i risultati attesi, indipendentemente dalla modalità di gestione. Bisogna lavorare in tal senso altrimenti qualsiasi valutazione è incompleta. I gestori non ci sentono da questo orecchio, per loro è sufficiente aumentare le tariffe».

Presidente Baggiani, un altro aspetto importante che vi riguarda da vicino e quello della regolazione.
«Qui sta il peccato originale. I comuni costituiscono il soggetto regolatore che controlla e fanno parte anche del soggetto gestore. C’è un evidente conflitto di interessi».

Avete avanzato qualche proposta.
«Certo. Una proposta che ha trovato consensi sia nell’intervento di Passino che in quello del sottosegretario Piatti. Abbiamo posto la necessità di un controllo nazionale e locale indipendente ed autorevole. A livello locale, sempre in contatto diretto con i sindaci che devono rendere conto alle assemblee elettive, è necessario avere un soggetto regolatore ristretto, indipendente che abbia capacità tecniche acclarate non amministrative»

Su questo punto siete d’accordo con Federutility.
«Non direi. Loro propongono come per il gas un solo soggetto regolatore nazionale. Poi le tariffe le fa il gestore. Per l’acqua, su questo tipo di sistema non siamo d’accordo».

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