[26/07/2007] Trasporti

Piano ´padano´ contro lo smog, Rambelli: «Basta autostrade»

LIVORNO. Questo pomeriggio si riuniscono a Bologna le regioni del Nord Italia, oltre al Canton Ticino, per discutere e condividere un piano ´padano´ di lotta all´inquinamento. Un appuntamento importante, perché finalmente le Regioni hanno compreso che la riduzione delle polveri sottili richiede un´azione estesa all´intero bacino padano, anche se da parte del presidente di Legambiente Emilia Romagna, Luigi Rambelli, c’è il timore che tutto si risolva in poco più che dichiarazioni di intenti.

«A noi sembra che purtroppo la preoccupazione non sia quella di far respirare meno smog ai cittadini, ma soltanto quella di evitare le multe dell’Unione europea. E che anche da questo incontro usciranno iniziative blande e incerte».

Rambelli, perché questo scetticismo?
«Perché siamo ben lontani da avere una politica incentrata sulla mobilità sostenibile, basta pensare che in Emilia Romagna sono previste 7 nuove autostrade: sono pari pari quelle concordate con Lunardi nella precedente legislatura e oggi riconfermate nell’allegato infrastrutture al Dpef presentato da Di Pietro. La situazione è disarmante perché nello stesso tempo magari si fanno dichiarazioni programmatiche ambientaliste o pseudo tali».

Cosa si augura che emerga dall’incontro di oggi?
«Per avere una reale inversione di tendenza sarebbe necessario fermare i progetti di nuove strade e utilizzare i soldi per riammodernare e mettere in sicurezza le strade già esistenti, spesso pericolose. Inoltre si dovrebbero adottare misure per penalizzare il trasporto pesante su gomma, facendo semplicemente pagare per i danni che questo induce sull’ambiente. Il ricavato dovrebbe servire a potenziare il traffico merci su ferrovia e anche il traffico dei pendolari».

Il problema sono i veicoli o i mezzi pesanti?
«Sono entrambi due problemi. Il traffico privato dal punto di vista della quantità, che oltretutto nelle autostrade è aumentata a dismisura da quando è invalsa questa moda delle imboscate con gli autovelox, che hanno svuotato le strade statali. Per quanto riguarda i mezzi pesanti sono certamente quelli che oltre a inquinare di più, provocano anche problemi di tenuta delle infrastrutture.: mettendo ticket sulla viabilità autostradale per esempio si incentiverebbe la ferrovia. In Svizzera viaggiano con la vignette, possibile che da noi non si possa fare? Il modello svizzero ha introdotto una tassa sul trasporto stradale delle merci proporzionale alle distanze percorse e alle prestazioni ecologiche dei mezzi, i cui proventi vengono destinati al finanziamento della ferrovia, i cui risultati sono misurabili nel forte aumento di trasporto merci ferroviario, mentre da noi i treni merci viaggiano a vuoto».

Qualcosa però si sta muovendo. In Lombardia il sindaco di Milano ha proposto la pollution charge e il presidente della province una tassa di scopo sui pedaggi autostradali per potenziare il servizio pubblico.
«Noi abbiamo sempre sollecitato posizioni di questo genere, ma finora con scarsi risultati. Ovviamente siamo quindi favorevoli a scelte del genere. Qui a Bologna molte periferie non hanno il mezzo pubblico disponibile, che è visto solo come un mezzo per chi è disagiato, cioè senza macchina, quindi solo scuolabus oppure mezzi per gli anziani. Si è totalmente persa la logica secondo cui il mezzo pubblico è un servizio, e non un’elemosina per disperati».

Parteciperete all’incontro di oggi?
«Ovviamente no. La norma da queste parti è che sulle questioni ambientali le associazioni ambientaliste non siano neppure informate, se non a posteriori e con informazioni di seconda mano».

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