[27/07/2007] Rifiuti

Ecotassa, Bagatti (Ato 4): «Provvedimento pleonastico»

LIVORNO. La giunta regionale toscana ha approvato alcuni giorni fa la proposta di modifica del metodo di calcolo del tributo speciale per il conferimento in discarica dei rifiuti. L’ecotassa, come ha spiegato il dirigente della Regione Mauro Grassi, è una tassa di scopo fissata per il raggiungimento di un obiettivo, dovrebbe cioè disincentivare il conferimento in discarica e ridurre la produzione dei rifiuti. Ma secondo il presidente dell’Ato 4 Massimo Bagatti, che in passato è stato anche direttore di Arrr, potrebbe trattarsi di un provvedimento quantomeno pleonastico.

«Premetto che non mi è mai piaciuto il testo unico di Matteoli e che fra l’altro sono stato uno dei pochi, in tempi non sospetti, a firmare la petizione contro questa legge – esordisce Bagatti - Ora però questa è la legge vigente e siccome oltre alla sovrattassa regionale, nella finanziaria si parla di commissariare gli Ato che non raggiungono al 2007 il 40% di raccolta differenziata, allora è bene che qualcuno prenda in considerazione la legge vigente».

Dove vuole arrivare?
«Al comma 2 dell’articolo 205 della legge 152, dove si dice testualmente che la frazione organica umida separata fisicamente dopo la raccolta, contribuisce a formare la percentuale di raccolta differenziata. Sa cosa vuol dire?».

Mi dica.
«Significa che se io comincio a conteggiare anche quello che separo meccanicamente, ho nel mio Ato una percentuale di raccolta differenziata superiore al 50%. Quindi ovviamente non vengo commissariato e ovviamente non pago l’ecotassa. E questo avverrà credo in tutta la Toscana e perfino in buona parte d’Italia, ma rimanendo nella nostra regione diventa assolutamente inutile questa sovrattassa del 20%».

La frazione umida separata meccanicamente è la Fos. Per cosa viene utilizzata oggi?
«La Fos, chiamata anche compost grigio perché di bassa qualità, oggi viene riutilizzata per la copertura delle discariche, per evitare la dispersione degli odori. Questo è l’unico uso attuale che ne viene fatto, anche se in realtà potrebbe essere usata anche per ripristini ambientali. Noi per esempio siamo impegnati a vedere se la Fos che esce dall’impianto del Buraccio all’Elba possa essere stabilizzata per ripristini ambientali dopo le bonifiche: è certo che non ci si può concimare una vigna, però per rimboschire per esempio una cava dismessa e bonificata va benissimo. Anche perché talvolta i ripristini ambientali si fanno addirittura con i fanghi di cartiera, possibile che non si facciano con la Fos?».

Quindi lei è d’accordo nel considerare la Fos come raccolta differenziata?
«Non facciamo confusione: sono favorevole a riutilizzarla per ripristini ambientali, non sono d’accordo con l’interpretazione che ne dà il testo unico sull’ambiente, ma siccome per una volta la legge gioca a favore mio, io pur di scongiurare eventuale sovrattassa e commissariamento sono pronto a farla valere in tutte le sedi, e come me penso molti altri presidenti di Ato»

E della Regione cosa dice?
«Che su questa storia dell’ecotassa c’è stato un grosso fraintendimento: si discute del nulla perché la Regione non ha inventato niente, era già tutto in finanziaria. La vera sfida da parte della Regione sarebbe quella di fare un piano dei rifiuti serio, innovativo tecnologico. I cittadini toscani con la Tia e la Tarsu pagano ogni anno dai 60 ai 70 milioni di euro. Questo vuol dire che il sistema rifiuti potrebbe sostenersi da sé, con tutti gli impianti e i servizi di cui hanno bisogno. Ma bisognerebbe avere il coraggio di prendere delle decisioni».

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