[30/07/2007] Parchi

L’anemone della laguna di Palau e gli invasori del mare

LIVORNO. Mentre in Italia si discute della invasione delle meduse del lago di Lesina, nel Gargano, uno dei pochi casi al mondo dove questi celenterati vivono in acqua dolce (o meglio salmastra), una famosa laguna di Palau, una piccola nazione insulare dell’Oceania ad 800 km ad est delle Filippine, è stata invasa da una prolifica specie di anemone. Il fenomeno sta colpendo oltre la metà delle acque della laguna di Jellyfish, famosa per le sue meduse da cui prende il nome, nell’isola Mecherchar, una delle maggiori attrazioni turistiche di Palau.

L´invasione della Jellyfish, che si trova all´interno di un’area protetta, è un esempio dei rischi connessi al turismo, per Sharon Patris, che sta studiando la distribuzione di questo anemone nel lago per conto dell’Iucn, «È quasi certo che l’anemone è stato introdotto dai turisti che visitano il lago, visto che all´inizio la sua distribuzione si è limitata alla zona vicino al bacino. Anche se l’anemone è nativo di Palau, è straniero per il lago ed attualmente sta disturbando l´equilibrio fragile di questo ecosistema unico».
Ma l’anemone infestante solleva un altro problema: le aree marine protette sono un’attrazione per il turismo, compreso canottaggio, diporto, subacquea ricreativa e snorkelling e, dove permesso, pesca, però tutte queste attività aumentano i rischi di introdurre specie marine non indigene.

Per Imène Meliane, Marine programme officer della World Conservation Union, «Gli sforzi per conoscere l’espansione delle specie marine invasive nella maggior parte del mondo hanno messo in evidenza la responsabilità di porti e baie con ormeggi, ma è anche importante prestare attenzione alle zone d´alto valore, come le zone protette marine, perché questi sono spesso i primi punti in cui la specie invasive si diffondono dopo i porti».

Negli ultimi dieci anni nel mondo il trasferimento intenzionale o involontario di specie ella specie intorno al mondo è cresciuto, aiutato anche dal riscaldamento globale. Molti mari, compreso il Mediterraneo, dove il fenomeno ha punte di tropicalizzazione e meridionalizzazione allarmanti, sono stati invasi da un alto numero di specie marine alloctone, che a volte prosperano drammaticamente nei loro nuovi habitat, sostituendo specie endemiche o native che non riescono a competere con i nuovi arrivati o con il cambiamento degli ecosistemi.

Un fenomeno particolarmente visibile nelle piccole isole, tanto che il presidente di Palau, Tommy E. Remengesau ha detto che «le specie Invasive, marine o terrestri, rappresentano una delle, se non la maggiore, pericolose minacce per le nostre isole».
Durante una recente campagna di ricerca i sub della Coral reef research foundation hanno trovato nei fondali di Palau parecchie specie introdotte: un hydrozoo introdotto, l’ Eudendrium carneum, è stato trovato nel canale che collega Babeldaob a Koror e può essere arrivato dalla Cina, ma sono state registrate almeno 20 specie di ascidie e di hydroidi nelle acque di Palau.

La conoscenza delle modalità iniziali di questa espansione, a Palau come altrove, è il requisito preliminare per poterla controllare, poi bisogna capirne la distribuzione attraverso le correnti marine e l´abbondanza di queste specie invasive. Le diverse condizioni di base della biodiversità locale e delle specie introdotte possono modificare ed aumentare notevolmente gli sforzi per contrastare l’invasione e i tempi di reazione, anche a secondo di come una “incursione” di specie alloctone si presenta.
Proprio per questo a Palau si sono incontrati esperti dell’Iucn e locali, insieme ad esperti di Organizzazioni non governativa, per elaborare politiche e procedure per impedire e controllare la diffusione delle specie invasive marine, i cui effetti sugli ecosistemi vengono spesso presi in minor considerazione di quanto accade per le specie terrestri.

«L´invasione della laguna Jellyfish – ha detto Joel Miles, coordinatore del Palau’s national invasive species - è un danno, ma è anche una richiesta per tutti noi di svegliarsi, rafforza l´importanza della prevenzione, per controllare e mettere in campo azioni iniziali di risposta per salvaguardare le risorse marine più preziose e la nostra vita a Palau».

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