[30/07/2007] Urbanistica

Realacci sul Pit: «Uno strumento che può essere preso ad esempio»

LIVORNO. Il Pit è sbarcato a Roma. Il Piano di indirizzo territoriale (Pit) della Regione Toscana è stato presentato stamani nella capitale nella sala delle Bandiere dell’Ufficio del Parlamento europeo. Ad illustrare le linee guida, il presidente del Consiglio regionale della Toscana Riccardo Nencini, Il presidente della VI commissione regionale (Territorio e ambiente) Erasmo D’Angelis, l’assessore regionale all’urbanistica Riccardo Conti e l’onorevole Ermete Realacci, presidente dell’VIII commissione della Camera (Ambiente e territorio).

In apertura di intervento il presidente Nencini ha voluto ricordare la frase di un celebre storico: «Fernand Braudel sosteneva che non esiste al mondo paesaggio più emozionante di quello toscano. In queste parole sta tutta l’anima del Pit, un piano in cui la qualità urbanistica mette al proprio centro la tutela del paesaggio, anzi parte dal rispetto di esso». Nencini ha poi aggiunto che nel Pit si tiene «assieme salvaguardia e investimenti, sviluppo e crescita, perché la qualità della pianificazione del territorio toscano è intesa e pensata nel rispetto della bellezza dei fondali rinascimentali tanto cari a Michelangelo, Giotto, Leonardo e Brunelleschi».

«Con oggi voltiamo pagina; mettiamo la parola fine alle polemiche, anche paradossali e fuorvianti, che hanno visto la Toscana al centro dell’attenzione dei media internazionali per casi quali Monticchiello e Campi Bisenzio – ha detto Erasmo D’Angelis, che ha aggiunto: - Casi sui quali la Regione, con il Pit, è corsa ai ripari e che non possono oscurare l’immagine della qualità della pianificazione del territorio toscano, che non conosce eguali in Europa. Non è un caso, infatti, che la Convenzione europea del paesaggio sia stata firmata a Firenze. Nei prossimi giorni invieremo il Pit a tutte le Regioni d’Europa, perché sia strumento di esempio e di spunto per una pianificazione territoriale tutta votata alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio ambientale».

Alla presentazione c’era anche l’onorevole Ermete Realacci: «Uno strumento che può essere preso ad esempio dalle altre Regioni e che conferma la Toscana all’avanguardia nelle politiche di pianificazione del territorio. Il Pit rappresenta una risposta alle critiche venute da più parti rispetto ad alcuni insediamenti, quali quello di Monticchiello. Critiche legittime, ma solo il gusto per la polemica e la spettacolarizzazione può arrivare al punto di paragonare la situazione della Toscana a quella di altre regioni del nostro paese devastate dall’abusivismo e dalle cementificazioni selvagge. Con il Pit – ha concluso Realacci - la Toscana rafforza il suo cuore antico e la sua capacità di guardare al futuro puntando su qualità e bellezza».

L’assessore Conti ha invece ricordato che «la partecipazione, presupposto della pianificazione in Toscana, è anche uno dei capisaldi del Pit, nato esso stesso in un percorso fortemente partecipato. Non ci sarà piano nella nostra regione che non preveda il più ampio coinvolgimento dei cittadini e il loro controllo: così vogliamo rafforzare un nuovo modo per decidere».

Torna all'archivio