[31/07/2007] Rifiuti

I rifiuti da lavaggio dei cassonetti sono «speciali»

LIVORNO. I rifiuti da lavaggio dei “cassonettti” sono rifiuti speciali non pericolosi con codice europeo rifiuti (cer) 16.10.02. Lo chiarisce l’Albo nazionale gestori ambientali con circolare 1414/2007. Il Comitato Nazionale ha ritenuto di precisare che il rifiuto proveniente dall’attività di lavaggio dei contenitori stradali di rifiuti urbani deve intendersi prodotto dall’impresa che svolge tale attività. Ne consegue che il successivo trasporto effettuato dalla stessa impresa richiede l’iscrizione all’Albo così come previsto per legge.

I rifiuti vengono classificati in base alla provenienza, in urbani e speciali ed in base alla pericolosità in pericolosi e non. Accanto a tali categorie il legislatore ne prevede una ulteriore cioè quella degli assimilabili agli urbani. Sono assimilabili i rifiuti speciali non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di civile abitazione che, per quantità e qualità, possono essere smaltiti in impianti in grado di accogliere i rifiuti urbani. L’assimilazione, però, rimane solo su di un piano astratto se il Comune con apposito regolamento non li individua come tali.

Dunque senza regolamento i rifiuti speciali assimilabili rimangono classificati in base al criterio dell’origine come rifiuti speciali.
Più difficoltosa, invece, è l’individuazione dei rifiuti pericolosi i cui criteri di classificazione sono disciplinati dal codice europeo dei rifiuti. I diversi tipi di rifiuto inclusi nell’elenco sono definiti con apposito codice di 6 cifre e se pericolosi sono accompagnati da asterisco (*).

Per alcuni rifiuti, però, la presenza dell’asterisco non comporta automaticamente e non è sufficiente a definire il rifiuto come pericoloso. Nell’elenco vi sono dunque due categorie di rifiuto pericoloso: una concernente i rifiuti pericolosi in quanto tali, e una concernente quelli astrattamente pericolosi la cui pericolosità va accertata volta per volta, cioè attraverso la verifica della presenza di un certo quantitativo di sostanze pericolose. In questa ipotesi il rifiuto è pericoloso solo quando le sostanze pericolose in esso contenute raggiungono determinate concentrazioni (definite per legge).

Dunque, con la identificazione del rifiuto da lavaggio di “cassonetti” con cer 16.10.02 il Comitato nazionale contribuisce a chiarire qualsiasi dubbio sulla natura delle soluzioni acquose di scarto distinguendole dagli scarichi e facendolo rientrare nella nozione di rifiuto applicando alla disciplina relativa.

Torna all'archivio