[31/07/2007] Acqua

Le Zone umide della Toscana finiscono in un...libro

FIRENZE. Le aree umide (pozza, ruscello, area palustre) sono un ricco serbatoio di biodiversità. Saverio Rocchi lo ha sempre saputo. Collezionista, che dalla semplice passione amatoriale attraverso un percorso ricco di soddisfazioni è diventato un entomologo apprezzato in tutto il mondo, ha dedicato una vita a studiare le forme di vita che animano questi ecosistemi. Oggi ha fatto dono della sua collezione di coleotteri alla Specola di Firenze, sede del Museo di storia naturale dell’Università, impegnandosi a curarla e ad incrementarla con future acquisizioni. Tra le diverse centinaia di esemplari di coleotteri collezionati, c’è il “Duvergeri” e l’Agabus, ma anche anche il Delicatulus e l’Atriceps.

«La Provincia – spiega l’assessore provinciale all’Agricoltura, caccia e pesca Pietro Roselli – lavora per restituire alle aree umide una dignità adeguata negli strumenti di pianificazione territoriale e di tutela ambientale» e ha editato un volume ‘Le zone umide della Toscana’, a cura di Luca Bartolozzi, in collaborazione con il Museo di storia naturale e l’Università degli Studi di Firenze, con un’approfondita disamina della collezione Rocchi. Per chi fosse interessato, le copie del libro, arricchito da un corredo fotografico e da grafici, possono essere richieste presso la direzione Agricoltura caccia e pesca e risorse naturali, o presso il museo della Specola.

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