[01/08/2007] Comunicati

Nuovo sito sul mare del ministero dell’ambiente

ROMA. La direzione per la protezione della natura e la banca dati Si.di.mar hanno messo in linea un nuovo sito del ministero dell’ambiente (www.tutelamare.it oppure www.tutelamare.eu) dedicato al mare e per conoscere dati, informazioni e notizie aggiornati sullo stato e la qualità delle acque italiane, previsioni meteo in tempo reale e tutto quel riguarda le zone costiere italiane, con particolare attenzione alle Aree marine protette (Amp).

«Il nuovo portale tutelamare.it - ha detto il ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio (Nella foto) - è una iniziativa utile alla promozione, alla conoscenza, alla fruizione e la salvaguardia del nostro immenso patrimonio marittimo. La novità sta nell’aver unito tanti servizi in un unico sito, destinati agli appassionati dei parchi ai turisti fino ai semplici curiosi. I servizi offerti dal sito offriranno ai cittadini una serie di informazioni utilissime e daranno ai navigatori del web la possibilità di ‘tuffarsi’ nelle straordinarie bellezze delle nostre aree marine protette».

Punto di forza del sito è la massa di dati scientifici sullo stato del mare elaborati dal progetto Si.Di.Mar che il nuovo sito divulgativo vuole render accessibili e fruibili anche ad un pubblico più ampio e interessato di quello degli addetti ai lavori
Per esempio, a breve verranno presentati i nuovi atlanti per il riconoscimento delle specie planctoniche e già ora sono visibili sono visibili le webcam, subacquea e terrestre, per la visione delle bellezze ambientali dell´Amp delle 5 terre o Le previsioni meteo nazionali e regionali, lo stato ecologico e di qualità delle acque, i satelliti e le webcam dedicati, in più il sito da notizie su antinquinamento, aree protette marine e terrestri, tutela della biodiversità e dell’ambiente marino.

Il sito appare ancora da costruire su questa prima ossatura messa in linea forse per dare un primo segnale di attenzione nel periodo estivo, quando l’attenzione sul mare è più alta, ma i dati e le competenze per farlo crescere non dovrebbero mancare. Speriamo solo che non faccia la fine di altri siti istituzionali sulle tematiche ambientali, troppo spesso realizzati, abbandonati e mai aggiornati in seguito.

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