[02/08/2007] Comunicati

Non abbandonate i cani, portateli in agriturismo

LIVORNO. L’abbandono dei cani in estate è una brutta abitudine che scivola nel criminale, visto che ha come ricadute il pericolo di incidenti stradali, la morte degli animali, l’aumento del randagismo che spesso va a rimpinguare i branchi di cani selvatici che assaltano il bestiame da allevamento e vengono scambiati per lupi. Una piaga molto italiana che viene combattuta con campagne di sensibilizzazione da parte delle associazioni animaliste e ambientaliste alle quali governo, giornali e tv fanno da sponda spesso distratta.

Invece la Coldiretti lancia l’idea di passare le vacanze insieme al proprio cane nella metà dei 16 mila agriturismi italiani offrono ospitalità anche agli animali, magari restituendo così un po’ di naturalità alla vita di bestie che spesso, al contrario, sono vezzeggiate (e viziate) come ricchi bambini e come loro hanno cibi sopraffini, vestitini, dentifrici e shampoo dedicati ed esclusivi.
La Coldiretti sottolinea che «a differenza di molti alberghi, pensioni e camere in residence, negli agriturismi i cani possono addirittura in alcuni casi restare in camera con i loro “padroni” godendo di piccole comodità come lettini, cucce confortevoli e acqua sempre fresca e qualche gradevole lusso come bocconcini prelibati e biscottini saporiti e croccanti».

«Alcune aziende agrituristiche - prosegue - offrono autentici corsi di addestramento riservati sia ai cani da compagnia, sia a quelli per la ricerca di tartufi o per la guardia. Si organizzano corsi per insegnare le regole fondamentali come stare seduto, alzarsi e rispondere alla voce del padrone, con possibili supplementi di addestramento in altri week end, magari per imparare a evitare i pericoli nel caos cittadino. In tutte le aziende i cani sono coccolati come beniamini. In particolare i cani possono trovare un adeguato spazio nel verde e ristoro per i loro bisogni senza costituire un peso per alcuno, ma, anzi, continuando a stare al fianco dei loro padroni anche nei momenti di svago. E l´ospitalità, senza limiti di stazza, si estende dal minuscolo chi-hua-hua, al possente San Bernardo, dal rassicurante pastore tedesco all´elegante levriero, dal maestoso alano all´allegro dalmata».

Il 50,6 % degli agriturismi italiani è ubicato in collina, il 35,8% in montagna, il 13,6% in pianura. Il 45,7% è concentrato nel nord Italia, il 35% al Centro e il 19,3% nel Sud. Le maggiori presenze di strutture agrituristiche sono in Toscana e Alto Adige, ma stanno crescendo anche in Veneto, Umbria, Lombardia, Piemonte, Campania, Emilia-Romagna e Sardegna.

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