[02/08/2007] Parchi

Pecoraro Scanio alle Capitanerie di porto: «Guerra agli acquascooter ed ai pirati del mare»

ROMA. Anche la politica, prima di andare in vacanza, pensa ai bagnanti, anche quelli non politici e non panfilati. Il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio (Nella foto) ha inviato oggi una lettera all’ammiraglio Raimondo Pollastrini, comandante generale delle Capitanerie di Porto invitandolo a disporre la massima sorveglianza e una forte attività di prevenzione e repressione per bloccare le evoluzioni abusive degli acquascooter e quei natanti e imbarcazioni che si avvicinano tropo alle spiagge o che mettono in atto comportamenti illegali lungo le coste.

«In occasione della massima concentrazione delle attività marittime-diportistiche – si legge nella lettera del Capo di Gabinetto del ministero - il Sig. ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Le chiede di impartire disposizioni a tutti gli uffici e comandi operativi dipendenti, affinché nell’ambito del dispositivo di sicurezza in mare e sul litorale già in atto venga assicurato quel necessario impulso per le attività di prevenzione e di ferma repressione, nei casi più gravi, di comportamenti lesivi della tutela integrata dell’ecosistema marino».

Insomma la guerra, spesso impari che le Capitanerie di porto svolgono ogni estate contro chi sfreccia vicino alle coste, sfidando le maledizioni degli infastiditi bagnanti, sarà intensificata e Pecoraro Scanio ricorda che «ogni sforzo deve tendere ad impedire che l’uso scriteriato di moto d’acqua o natanti similari compromettano non solo l’incolumità dei bagnanti, ma anche il delicato equilibrio floro-faunistico che influenza le zone di mare di maggiore impatto sulle aree marine protette».

Le norme sulla circolazione dei mezzi a motore vicino alle spiagge sono già chiare e le Capitanerie le fanno conoscere e rispettare anche attraverso la campagna “Mare sicuro”: corridoi di accesso dalla costa al mare e viceversa per le imbarcazioni, delimitati da boe per il transito ad una velocità massima di 3 nodi; in mancanza dei corridoi occorre spegnere il motore ad una distanza minima dalla riva ed accedere a remi; velocità massima di 10 nodi fino ad 1 miglio dalla costa.

Per il ministro dell’ambiente «E’ evidente che dobbiamo avere il massimo rigore nel contrastare i pirati del mare, responsabili ogni anno di molti incidenti e di notevoli disagi e pericoli per i bagnanti ma non solo. Ricordo anche l’impatto negativo che i cattivi comportamenti in mare da parte dei mezzi a motore possono avere sull’ambiente, in termini di inquinamento e di aggressione del delicato equilibrio floro-faunistico in particolare in prossimità delle 26 aree marine protette che rappresentano un patrimonio inestimabile del nostro Paese. Per questo ho chiesto alle Capitanerie di Porto che già svolgono con grande scrupolo e professionalità le attività di sicurezza a mare e di tutela dell’ambiente marino uno sforzo straordinario nel periodo di massima presenza turistica lungo le nostre coste».

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