[03/08/2007] Parchi

Gli incendiari preferiscono i parchi

ROMA. Secondo quanto risulta dal database del progetto dell´Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell´ambiente (Irea) del Cnr e della Direzione protezione natura del ministero dell´ambiente, che consente di visualizzare i perimetri delle aree toccate dal fuoco nei Parchi nazionali italiani, sono 5.041 gli ettari bruciati nei parchi nazionali italiani dal 2001 al 2005, oltre mille ettari ogni anno.

Il 2004 è stato l´anno peggiore, con 1441 ha, seguito dal 2001 (1182) e 2003 (1172). Gli incendi prendono di mira soprattutto i parchi meridionali, un dato confermato anche quest’anno. Al primo posto tra le aree protette percorse dal fuoco c’è il Cilento-Valle di Diano con 1159 ettari incendiati, seguono il Pollino con 1150, l´Aspromonte con 785 e il Gargano con 717. Il primo parco dell’Italia centrosettentrionale è quello dell’´Arcipelago Toscano con 627 ha.

Negli ultimi cinque anni i roghi peggiori sono stati nel Pollino con 440 ha distrutti nel 2004, nello stesso anno nell’ Arcipelago Toscano sono andati in fumo 385 ha e nel Cilento 279 nel Cilento. Nel 2003 il rogo peggiore è stato ancora una volta nel Pollino, con 314 ha bruciati, mentre in Aspromonte il fuoco ha ingoiato 244 ha. Sempre a Pollino e Aspromonte va il triste record del 2001 con 240 ha ciascuno, mentre nel 2005 l’incendio peggiore è stato quello del Cilento con 420 ha.

Dal 2001 al 2005 solo tre parchi nazionali risultano immuni dagli incendi: Appennino Tosco-Emiliano, Monti Sibillini e Asinara. Contenuti i danni nello Stelvio (6,4 ha), Dolomiti Bellunesi (6,6), Abruzzo, Lazio e Molise (1,3). Però, se si guarda alle percentuali di parco percorse dal fuoco, il più danneggiato risulta il piccolo e settentrionale parco della Val Grande con 119 ha incendiati su 11340 di estensione, il Vesuvio con 78 su 7259 e l´Aspromonte con 785 ha su 76053, cioè circa l´1%, mentre l´Arcipelago Toscano, con 627 ha danneggiati su 16856 è stato colpito per quasi il 4%.

«In Italia ogni anno gli incendi danneggiano consistenti parti del patrimonio forestale e creano nei casi più estremi condizioni di rischio elevato per la popolazione residente, come sta capitando di leggere sempre più spesso nelle cronache di questi mesi estivi - spiega Pietro Alessandro Brivio, responsabile dell´unità dell´Irea -Cnr di Milano - Eppure in Italia non è disponibile una cartografia in grado di fornire dati precisi sulle aree danneggiate, individuare le zone a rischio e garantire così una politica di gestione e prevenzione efficace. Questa carenza è stata finalmente colmata grazie al progetto Cnr-Irea e Ministero dell´Ambiente, in grado di fornire un sistema integrato per il monitoraggio e la mappatura. Le mappe delle aree bruciate sono state ottenute da circa 500 immagini satellitari acquisite dal sensore Aster (Advanced spaceborne thermal emission and reflection radiometer), relative al periodo 2001-2005, in grado di fornire un sistema integrato per il monitoraggio e la mappatura. Le mappe sono state poi confrontate con i dati rilevati a terra dal Corpo Forestale dello Stato in modo da avere una informazione più completa».

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