[07/08/2007] Consumo
LIVORNO. L’Agencia Nacional de Vigilancia Sanitaria (Anvisa) del Brasile ha riscontrato una presenza superiore ai limiti consentiti di glifosato, un erbicida a largo spettro, nella produzione 2005-2006 della soia transgenica coltivata nello Stato meridionale del Paraná.
Secondo l’Empresa Paranaense de Clasificación de Productos č per questo motivo che le imprese biotecnologico brasiliane si oppongono ad etichettare gli alimenti che producono con piante Ogm.
Secondo Tierramerica «Il principio attivo del glifosato e i residui di acido aminometilfosfonico (un sottoprodotto tossico generato dalla degradazione dell’ebicida) sono state rilevate nel 70% dei 150 campioni iniziali analizzati». Il limite permesso da Anvisa č di 10 milligrammmi per chilogrammo, il 5% dei campioni presentano tra i 14 e i 36 milligrammi, il 60% tra 0,2 e 2.
Oltre al possibile danno per i consumatori, dal 2001 al 2006 in Paraná, che č il secondo stato della Federazione per produzione di soia, si sono avuti almeno 500 casi di agricoltori contaminati dal glifosato.
La “scoperta” apre un grosso problema per uno stato come il Brasile dove il governo non mette in discussione gli Ogm e dove il presidente Lula respinge le proteste di ambientalisti ed agricoltori tradizionali che vedono nelle colture Ogm, in particolare la soia che rappresenta un prodotto di punta anche per l’esportazione, un pericolo per la biodiversitŕ.