[02/01/2006] Acqua

Pacini: «L’acqua è cara, ma avete visto il nostro territorio»?

LIVORNO - «Il problema del costo dell’acqua in provincia di Livorno è frutto della situazione diversificata del nostro territorio, sia dal punto di vista morfologico che da quello del posizionamento: abbiamo 36 comuni che vanno dell’entroterra collinare della provincia di Pisa fino alle isole dell’Arcipelago». Il presidente di Ato 5 acque Paolo Pacini, che è anche sindaco di Cecina, risponde così alle accuse che gli sono state rivolte dal consigliere comunale Franco Belcari, che lo aveva invitato a riflettere sul 600% di aumento del costo dell’acqua a Cecina in otto anni.

«La tariffa dell’acqua spiega ancora Pacini – viene calcolata dall’Ato sulla base di parametri ben precisi stabiliti dalla legge Galli. C’è da pensare alla distribuzione dell’acqua, che nel nostro territorio scarseggia sia dal punto di vista qualitativo che da quello quantitativo, con gran parte dell’acqua che proviene da Lucca, con costi evidentemente più alti.

Ma c’è anche da mantenere gli impianti esistenti, da gestire la rete fognaria e controllare gli scarichi, da realizzare nuovi depuratori. E se si pensa che all’Elba non esistono depuratori capiamo bene quanto questo nostro territorio abbia bisogno di investimenti».

Secondo Pacini quindi Belcari è stato un po’ troppo “municipale” nella sua disanima, «anche perché non era nemmeno giusto che a Cecina l’acqua non la pagasse nessuno. Noi siamo stati tra i primi Ato d’Italia – prosegue Pacini – a costituire un comitato consultivo di cui fanno parte tutte le associazioni dei cittadini, quelle ambientaliste e i sindacati, nell’ottica di un confronto sempre aperto e trasparente con i cittadini».

«Evidentemente se la nostra tariffa è la terza più alta d’Italia qualche problema c’è – commenta il responsabile livornese di Federconsumatori Roberto Boschi, membro del consiglio di amministrazione di Ato 5 – però è anche vero che il piano di ammortamenti e investimenti redatto dall’Ato 5 è davvero completo e necessario per riammodernare gli impianti del territorio. Sul fatto specifico di Cecina poi, che possiamo dire? Per anni il Comune non aveva praticamente fatto pagare l’acqua e quando sono nati gli Ato i costi si sono spalmati in modo omogeneo in tutti i 36 comuni».

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