[09/01/2006] Rifiuti

Schermi al plasma: non so cosa c’è dentro, come li recupero?

LIVORNO - Da una parte c’è HP che ha annunciato il riciclo complessivo di circa 63,5 milioni di chilogrammi di materiali hardware e cartucce di stampa nel 2005 con un incremento del 17% rispetto all´anno precedente. Dall’altra c’è Greenpeace che è furiosa nei confronti della multinazionale di Palo Alto, che utilizzerebbe «componenti altamente tossici per assemblare dispositivi ad alta tecnologia e computer: plastiche PVC, piombo e TBBA, un ignifugo a fortissimo impatto ambientale».

«Anche a noi sono arrivate delle richieste da Hp – dice Gabriele Canè, amministratore delegato del gruppo Refri di cui fa parte Tred Livorno, che ha un impianto di trattamento e recupero Raee – ma è ovvio che la situazione italiana è particolare in quanto la direttiva sui Raee entrerà in vigore, forse, solo nella prossima estate. Quello che posso dire è che per quanto riguarda i componenti hardware, i produttori sarebbero obbligati a informare i recuperatori sulla pericolosità di ogni singolo componente. Questo però non sta avvenendo per i prodotti più avanzati: negli schermi al plasma o a cristalli liquidi, per esempio, nessuno sa cosa c’é. E non te lo dicono perché essendo di ultima generazione si ha paura della concorrenza».

Mentre Motorola e Nokia vengono indicate da Greenpeace come esempi positivi per tutta l´industria elettronica, tra i “cattivi” oltre ad Hp figurano anche Apple, Ibm e Dell. «I danni causati dai rifiuti hi-tech - dicono - hanno raggiunto proporzioni impressionanti in varie regioni in via di sviluppo, dove vengono smaltite tonnellate di componenti senza alcun riguardo per l´ambiente. Lo smaltimento dei rifiuti dell´industria hi-tech alimenta un proficuo traffico internazionale spesso in mano ad organizzazioni senza scrupoli. Le aree più colpite da questo fenomeno sono naturalmente i paesi in via di sviluppo, capeggiati dalla Cina e dall´India: Bangalore, cuore del miracolo economico indiano, è notoriamente la discarica globale dell´IT».

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