[16/08/2007] Parchi

Goletta verde: Inquinata la foce dell’Ombrone, valori fuori norma alla Feniglia e a Follonica

ISOLA DEL GIGLIO (Grosseto). Goletta Verde è approdata al Giglio per presentare i dati dei prelievi nelle acque di balneazione in provincia di Grosseto e consegnare al comune le Cinque Vele, il massimo riconoscimento della Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano che si basa su 128 esami sulla qualità dell´ambiente marino, l’efficienza dei servizi, la gestione dei rifiuti, i consumi energetici e idrici, le strutture sanitarie e l’enogastronomia e che costituiscono una mappa delle località virtuose dedite al turismo di qualità.

«“L’Isola del Giglio entra quest’anno per la terza volta nella classifica delle località regine del turismo di qualità – ha detto durante la conferenza stampa di oggi Lucia Venturi, delle segreteria nazionale di Legambiente – grazie all’ottimo stato delle sue acque di balneazione e della costa, cui si aggiungono le politiche dell’amministrazione comunale che sposano il criterio della sostenibilità: tutela dell’ecosistema marino, attenzione al verde pubblico e valorizzazione delle produzioni tipiche. Per quanto riguarda la situzione delle acque di balneazione del grossetano, il quadro è sostanzialmente positivo. Preoccupa solo il dato rilevato alla foce del Fiume Ombrone a Marina di Alberese dove chiediamo una verifica del sistema di depurazione che sembrava avere avuto un miglioramento negli anni precedenti ma che al passaggio dei tecnici della Goletta ha mostrato un forte inquinamento delle acque». Altri due dati fuori norma sono stati riscontrati alla spiaggia della Tagliata, in località Feniglia ad Ansedonia, ed alla spiaggia libera davanti al ristorante Parrini a Follonica.

Chissà se anche i sindaci di queste due note località turistiche faranno come la Conferenza dei sindaci elbani che di fronte ad un dato fortemente fuori norma a Margidore (Capoliveri) e tre livemente sopra i limiti a Sant’andrea (Marciana), La Fenicia (Marciana Marina) e Cavo (Rio Marina) oggi minacciano contro misure verso l’articolo “Mare Nero” apparso sull’Espresso «nel quale si dipingono alcune delle spiagge più belle del territorio come realtà caratterizzate da pesantissimo degrado ed inquinamento, in maniera del tutto errata, poiché si fa riferimento alle analisi delle acque marine che avrebbe effettuato “una tantum” Goletta Verde, ma non si tiene minimamente conto delle periodiche analisi effettuate dall’organismo a ciò istituzionalmente preposto e cioè l’Arpat» e pur dichiarandosi «disponibili a qualsiasi iniziativa di confronto e comunicazione con gli organi di stampa, per discutere insieme delle peculiarità e delle criticità del territorio, con correttezza ed al di fuori di ogni posizione strumentale o parziale, precisando però che il permanere di una campagna di stampa così insistentemente denigratoria nei confronti del territorio, non potrà che comportare da parte delle Istituzioni locali risposte ferme ed adeguate».

«I sindaci fanno naturalmente bene a difendere l’immagine dell’Elba –dicono a Legambiente Arcipelago Toscano – ma questa storia dell’inquinamento del mare ricorda molto la favola di Fedro del lupo e l’agnello, dove il colpevole non è il carnivoro che ha sporcato l’acqua del ruscello a monte ma l’erbivoro che a valle che scopre che l’acqua è sporca. Per il resto, per quanto riguarda lo stato della depurazione e delle condotte di scarico sottomarino all’Elba, i sindaci lo conoscono benissimo: è tutto scritto nel Piano dell’Aato 5 Toscana Costa, può essere tranquillamente scaricato su internet, e non ci sembra la tranquillizzante situazione descritta».

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