[20/08/2007] Consumo

Vestiti tossici dalla Cina e l´Aduc scrive ai ministri

ROMA. Dopo il dentifricio all´anticongelante, i giocattoli al piombo e le scarpe al cromo, ora e´ la volta dei vestiti alla formaldeide. La notizia viene dalla Nuova Zelanda dove, durante una trasmissione televisiva, sono stati resi noti i dati di una indagine sulla quantita´ di formaldeide (aldeide formica) nei tessuti di indumenti provenienti dalla Cina. I livelli accertati sono 900 volte maggiori di quelli consentiti dall´Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Si pensi che 2 volte significa un aumento del 100%.

I valori limite dell´OMS sono di 20 parti per milione mentre nei tessuti sono stati trovati valori fino a 18.000 parti per milione. La formaldeide e´ un cancerogeno e puo´ provocare irritazione delle mucose degli occhi, delle prime vie aeree e irritazione della pelle. La formaldeide e´ usata come antimuffa e per mantenere la piega degli indumenti. Nel 2006 il 22,4% di abbigliamento utilizzato in Italia proveniva dalla Cina (+22% rispetto al 2005) mentre i prodotti tessili coprivano 19% (+31% rispetto al 2005).
Il nostro consiglio è quello di lavare e ventilare i tessuti prima di indossarli.

L´Aduc ha scritto una lettera ai Ministri della Salute, Livia Turco e dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani per saper se anche in Italia siano state fatte analisi dei tessuti provenienti dalla Cina e quali siano i risultati.
Una interrogazione in tal senso è stata annunciata dalla deputata Donatella Poretti (RNP).

*segretario Aduc

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